Idea Hyperloop
Treno superveloce e nanoscienze bisogna mettersi subito al passo
di Enrico Cisnetto - 09 febbraio 2020
È bastato che deragliasse un treno per mandare in tilt tutta la rete ferroviaria. D’altra parte, mentre fino agli anni Settanta avevamo linee su rotaia tra le più estese d’Europa, oggi abbiamo chilometri (923) che sono la metà di quelli francesi (1.896) e spagnoli (2.056). Purtroppo, siamo rimasti fermi per trent’anni, saltando un giro dello sviluppo. Ma forse si può recuperare. E non provando a fare in pochissimo tempo ciò che non abbiamo fatto in anni, ma saltando direttamente nelle modalità di trasporto del nuovo millennio.
In fondo, è successo in Africa con la telefonia. Le reti fisse sono arrivate tardi e a intermittenza, ma grazie agli smartphone oggi sono tutti connessi. Potremmo provarci anche noi, prendendo al volo Hyperloop, un’idea che sembra uscita dalla fantascienza, ma che sta già diventando realtà. Si tratta di un treno a vagone unico (capsula), a lievitazione magnetica, che viaggia a 1.200 chilometri orari dentro a un tubo a bassa pressione. Nelle prossime settimane si dovrebbero inaugurare i primi 5 dei 140 chilometri che in occasione di Expo 2020 collegheranno Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti (oggi ci vuole un’ora e mezza). E in Europa, con il progetto all’aeroporto di Tolosa, il convoglio potrebbe lasciare presto la stazione. Senza dimenticare che la società Hyperloop (guidata da Gabriele ‘Bibop’ Gresta) ha già stretto accordi anche con Stati Uniti, Cina, India, Francia e Spagna. Per fortuna abbiamo una chance anche noi. Il 20 febbraio dovrebbe essere presentato lo studio di fattibilità per collegare Milano-Cadorna con l’aeroporto di Malpensa, lungo la linea di Fnm-Trenord. Un’occasione da non perdere, sia per dare ulteriore impulso al sistema di trasporto pubblico lombardo, sia per fare da apripista in Italia – per esempio per Roma, dove non si riescono a tenere aperte nemmeno le stazioni centrali della metropolitana – ad un progetto che promette alta efficienza a bassi costi economici e ambientali (non c’è combustione e il tunnel si può costruire sopraelevato rispetto alle attuali linee). Anche in Veneto “ci credono”, dice il presidente della Regione, Luca Zaia, che punta alla tratta Verona-Venezia-Trieste. Ed è curioso che anche i grillini, tradizionalmente avversi ad ogni nuova infrastruttura, rivendicano una passione della prima ora per Hyperloop. Insomma, per una volta potremmo prendere il treno (supersonico) al volo. E recuperare il ritardo accumulato.
D’altra parte, per rimetterci al passo della modernità, tanto più che siamo fermi da tempo, serve a poco insistere su tecnologie ormai “vecchie”, ma conviene puntare sulle nuove. Per esempio sulle nanoscienze. Con la stampa 3D, oltre a oggetti in plastica, l’Università Sapienza sta infatti cominciando a realizzare modelli tridimensionali di tessuti biologici, “creando la vita in laboratorio con il 3D”, dice qualcuno. E poi, l’auto a idrogeno, i taxi volanti di Uber e Hyunday, senza dimenticare algoritmi e big data, il delicato tema del 5G, i sistemi di accumulo e le batterie. E molto altro. Il futuro è già qui. Non facciamolo deragliare. (twitter @ecisnetto)
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DI TERZA REPUBBLICA
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