Dai no-triv ai no-riforma
Ai movimenti del no, manca solo una presenza.
di Massimo Pittarello - 25 aprile 2016
Passati i no-triv, arrivano i no-riforma. Intanto, dopo il fallimento di no-euro, no-austerity e no-Fornero, covano i referendum no-JobsAct, no-voucher e, forse, ancora no-triv.
Più movimentisti e meno elettorali, ricordiamo i no-Tav, no-Ponte e no-Vat, ma anche i no-debito e i no-tasse. Di stile tutto ambientalista, molto diffusi i no-nucleare, no-discarica e no-inceneritore. Meno noti i no-Muos siciliani, no-Tap pugliesi, no-Radar, no-Pisq e no-Galsi sardi, no-Gronda liguri, no-F35 piemontesi, no-Expo meneghini, no-Coke (contro il carbone, non la Coca Cola) viterbesi e brindisini, no-Inc napoletani…
Come dimenticare, poi, i no-gender, illegittimi figli dei no-global e, forse, dei no-logo. Per completare il quadro, dopo tanti fallimenti, ne mancherebbe solo uno: il movimento che dice no ai no.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.