Si rinnova il contrasto Francia-Bce
Trichet, Sarkozy e l'euro forte
La situazione dell'Europa resta bloccata. Anche con il rischio exportdi Alessandro D'Amato - 08 ottobre 2007
L"ennesimo capitolo della telenovela infinita. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha esortato i paesi di Eurolandia ad applicare in maniera "rigorosa" il Patto di stabilità europeo. "Un"applicazione rigorosa del Patto di stabilità e di crescita europeo è essenziale ai nostri occhi", ha ribadito durante una conferenza stampa a Bruxelles, aggiungendo che "alcuni paesi" di Eurolandia hanno la "tendenza" a non rispettarne i vincoli. E a qualcuno saranno fischiate le orecchie.
Il destinatario del rimbrotto, nemmeno troppo nascosto, è un"altra volta Nicholas Sarkozy. Anzi, il presidente della Bce partecipa stasera ad una riunione dell"Eurogruppo, nel corso della quale la Francia rischia nuovamente di essere criticata per l"assenza di sforzi nella riduzione del deficit. Ma intanto anche il fronte anti-Trichet serra le fila, visto che oggi ci sarà anche una riunione sui tassi di cambio, che parlerà anche del pericolo euro forte, che potrebbe portare a un crollo delle esportazioni se arriverà il calo del commercio mondiale. Il destinatario del segnale dell"Eurogruppo è il trio Stati Uniti-Cina-Giappone, anche perché la forza dell"euro non è spiegabile - non interamente, almeno - con la stabilità dei fondamentali dell"economia.
Ecco che quindi il dibattito sulla politica economica europea rischia ormai di stabilizzarsi sui due fuochi. Il primo, quello dei banchieri che chiede attenzione soltanto all"inflazione; il secondo, quello dei politici, che sono preoccupati per la crescita. Il guaio, quello più grosso, è che hanno ragione tutti e due. Ma finché la Bce rimarrà quello che è, nessuno riuscirà ad alzare la voce più di Francoforte.
Il destinatario del rimbrotto, nemmeno troppo nascosto, è un"altra volta Nicholas Sarkozy. Anzi, il presidente della Bce partecipa stasera ad una riunione dell"Eurogruppo, nel corso della quale la Francia rischia nuovamente di essere criticata per l"assenza di sforzi nella riduzione del deficit. Ma intanto anche il fronte anti-Trichet serra le fila, visto che oggi ci sarà anche una riunione sui tassi di cambio, che parlerà anche del pericolo euro forte, che potrebbe portare a un crollo delle esportazioni se arriverà il calo del commercio mondiale. Il destinatario del segnale dell"Eurogruppo è il trio Stati Uniti-Cina-Giappone, anche perché la forza dell"euro non è spiegabile - non interamente, almeno - con la stabilità dei fondamentali dell"economia.
Ecco che quindi il dibattito sulla politica economica europea rischia ormai di stabilizzarsi sui due fuochi. Il primo, quello dei banchieri che chiede attenzione soltanto all"inflazione; il secondo, quello dei politici, che sono preoccupati per la crescita. Il guaio, quello più grosso, è che hanno ragione tutti e due. Ma finché la Bce rimarrà quello che è, nessuno riuscirà ad alzare la voce più di Francoforte.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.