ultimora
Public Policy

Urgono tre decisivi cambiamenti

Siamo veramente alla fine?

Ostacoli, promesse mancate, riforme incompiute. Non è così che si va avanti

di Enrico Cisnetto - 04 novembre 2010

La Chiesa, la Confindustria, gli alleati, perfino i sodali l’hanno abbandonato o lo stanno mollando: che il Cavaliere sia arrivato a fine corsa mi pare lo vedano anche gli orbi. E non vale la pena di discutere neppure il quando e il come dovrà scendere, per quanto importanti – di mezzo c’è il fatto se ne esce “vivo” o “morto” – in fondo sono dettagli.

Certo, di fronte ad una crisi di governo il verificarsi della doppia eventualità che sia impraticabile la creazione di una diversa maggioranza in questo parlamento e che le conseguenti elezioni anticipate si facciano con la legge elettorale in vigore, potrebbe paradossalmente ridare una chance al premier. Ma, ammesso e non concesso che capiti – la coglioneria degli avversari può arrivare fino a tal punto? – ragionevolmente è assai poca la strada che comunque potrebbe ulteriormente fare.

No, il tema vero, semmai, è un altro: siccome con lui finisce quella che impropriamente abbiamo chiamato Seconda Repubblica, abbiamo idea di come e con quali forze costruire la Terza? Quella che stiamo vivendo, infatti, non è solo l’agonia del governo Berlusconi e del centro-destra, è il fallimento del bipolarismo all’italiana inaugurato fin dal giugno 1991 con il referendum sulla preferenza unica.

Il Paese rivive – nella sostanza ovviamente, perché le differenze puntuali sono molte – la drammatica stagione 1992-1994 che portò alla fine della Prima Repubblica senza però che nessuna discontinuità costituzionale sia mai intervenuta a definire la nuova stagione politica. Esserne consapevoli, oggi deve significare rendere più breve possibile il tempo della transizione e non ripetere gli errori di allora. Cioè sapere che non può essere virtuoso il passaggio tra una stagione politica e l’altra senza il cambiamento della legge elettorale, del sistema politico e della Costituzione. Poi si può discutere in quale direzione operare questi cambiamenti, ma che ci vogliano è sicuro.

Allora, invece di avvitarsi intorno ai giudizi su questo governo – cui, va da sé, non sarebbe logico né regalare una promozione che non merita né condannare senza distinguo – o sulla fine personale di Berlusconi, cui personalmente sono indifferente, sarebbe opportuno che il pubblico dibattito s’indirizzasse verso quei tre decisivi cambiamenti di cui sopra.

Social feed




documenti

Test

chi siamo

Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.