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Le dimissioni del segretario della Cisl

Pezzotta: una riserva della repubblica

Rispetto delle istituzioni, consapevolezza dei problemi dell’Italia. Un “sindacato per”

di Cesare Greco - 11 aprile 2006

Savino Pezzotta si è dimesso da segretario generale della Cisl. Ha retto per cinque anni il sindacato cattolico riuscendo a trasformarlo nel più moderno ed europeo dei sindacati italiani. La Cisl è riuscita, in questi anni, a non farsi trascinare nella contrapposizione ideologica che ha visto protagonista la CGIL, mettendo anche a rischio l’unità sindacale, e mantenendo sempre l’attenzione puntata sui problemi reali del Paese, ricercando il confronto costruttivo con il governo e gli imprenditori, dall’articolo 18 alla legge Biagi. In sostanza un “sindacato per” e non un sindacato contro, come dallo stesso Pezzotta definito in occasione dello sciopero generale sull’ultima Finanziaria.
Spesso la linea del segretario generale della CISL ha mostrato un rispetto per le istituzioni e una consapevolezza dei problemi generali del Paese che sono andati ben oltre i compiti istituzionali di una organizazione dei lavoratori, richiamando, sui problemi di politica generale, governo e opposizione ai loro doveri nei confronti dei cittadini. Ancora a pochi giorni dal voto, del resto, in una sua intervista su “Conquiste del Lavoro”, organo della CISL, spiegava come fosse urgente ristabilire “un clima di unità nazionale ed equilibrio sociale” in un’Italia che non può più oltre sopportare “una tensione così alta come quella che abbiamo vissuto negli ultimi tempi”. I risultati elettorali, con un paese politicamente e geograficamente diviso a metà, e le reazioni politiche immediate, rendono quest’ultima denuncia di Pezzotta quanto mai attuale. La difficile situazione politica e la prevedibile difficilissima prospettiva per il governo di un Paese che richiede decisioni gravi e condivise, se si vuole iniziare ad invertire lo stato di costante declino economico e confusione istituzionale, necessitano di scelte coraggiose e originali. Soprattutto vi è bisogno di tutte le risorse umane disponibili a dar vita ad una nuova stagione politica. Noi siamo convinti che Savino Pezzotta possa e debba essere uno degli interpreti di una stagione nuova, da costruire insieme, partendo dalla ripresa di un dialogo tra governo e parti sociali, dopo una improcrastinabile ridefinizione delle regole che, negli auspici di Società Aperta, non può non prevedere un passaggio Costituente, che ponga mano alla carta fondamentale della repubblica, adeguandola alla nuova realtà europea e depurandola di tutte quelle storture irresponsabilmente introdotte in questi anni a colpi di maggioranza, spesso risicatissima.

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