Riscrivere le regole. Subito
Occorre arrestare il declino
I termini “destra” e “sinistra”, oltre che obsoleti, in Italia sono diventati impropridi Luca Bagatin - 11 giugno 2007
"Occorre fermare il declino", afferma da lungo tempo l"editorialista d"estrazione repubblicana Enrico Cisnetto.
Occorre farlo usando il buonsenso, ragionando senza pregiudizi e logiche d"appartenenza ed io sono con lui e con i circoli di Società Aperta, l"associazione politico-culturale da lui presieduta e che vede uniti persone provenienti da diverse esperienze politiche e professionali accomunati dalla comune preoccupazione per il futuro dell"Italia.
Non si può dire che il nostro Paese sia mai stato realmente progredito se non subito dopo l"Unità d"Italia e nel primo dopoguerra durante gli anni del boom economico e per certi versi anche negli anni "80 con l"abbassamento dell"inflazione.
Per il resto, il declino economico, sociale e per molti versi anche culturale dell"Italia è ogni giorno più visibile e tangibile soprattutto se mettiamo a confronto il nostro Paese con gli altri Stati europei e con il resto del cosiddetto mondo libero.
Se pensiamo poi alla nostra classe politica vediamo che, oltre ad essere la più pagata, è anche la più anziana al mondo e, caso pressoché unico: sono ben 11 anni che a contendersi la poltrona di Premier sono sempre gli stessi due individui. Oggi settantenni.
E, come se non bastasse, sono entrambi a capo di due "coalizioni calderone" ove alberga di tutto e di più:
dai noglobal rifondatori del comunismo ai liberali di sinistra; dai neofascisti ai liberali di destra passando per socialisti e repubblicani divisi chi a destra e chi a sinistra.
Ormai, certamente, i termini "destra" e "sinistra" non solo sono obsoleti, ma in Italia forse sono diventati anche impropri.
Può dirsi di sinistra un sostenitore dello Stato etico, padre padrone, al di sopra dell"individuo ?
Viceversa può dirsi di destra un sostenitore dello Stato minimo, liberale e magari anche libertario ?
Occorre oggi più che mai ragionare in termini di buonsenso.
Molti di noi sono dei sinceri liberali, repubblicani e socialisti ed io non posso non dire di riconoscermi da sempre in questi valori che mi hanno insegnato a ragionare ed a vivere con una mentalità più aperta e meno dogmatica possibile.
Ecco, io credo che a partire da questi valori risorgimentali e resistenziali (per quel che attiene alla tradizione antifascista libertaria e repubblicana dei Rosselli e di Randolfo Pacciardi) che, nel corso della tanto criticata Prima Repubblica, hanno contribuito a rendere più laica e liberale l"Italia e dal confronto fra tutti gli individui di buonsenso, si possa giungere in tempi ragionavolmente brevi a ciò che Società Aperta auspica da tempo, ovvero ad una vera Terza Repubblica in cui le regole siano scritte aggiornando i contenuti della Carta Costituzionale e riformulando un patto sociale che reimmagini, modernizzandola, la costituzione materiale del Paese.
Forse a quel punto saremo riusciti ad arrestare il declino dell"Italia.
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
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L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.