C'è anche il diritto alla non sopportazione
Non votare e astenersi? We can, si può
“Decidi tu” è lo slogan meno adatto a queste elezionidi Elio Di Caprio - 19 marzo 2008
Mancano poche settimane per convincere gli indecisi. Gli ex comunisti, nonostante qualche nostalgia protagonista del solito D"Alema, seguono disciplinati e non disturbano il manovratore, fanno parlare il portavoce unico del PD, Walter Veltroni, l"equilibrista che deve addomesticare il messaggio alle diverse platee di ascolto. E" una bella lotta di demagogia con Berlusconi che tiene tutti sulla corda con uscite e battute dirompenti purchè si parli di lui e soltanto di lui come il fulcro centrale ( dopo quattro volte) della campagna elettorale. Agli altri candidati del PDL è stato dato un kit di propaganda da osservare scrupolosamente.
Si può dopo due anni dalle passate elezioni ostentare un cambiamento che non c"è o è solo apparente? Sì, si può. Si può dichiarare che questa volta si va soli alla battaglia elettorale senza farsi condizionare da infidi alleati e poi accorgersi che i partiti maggiori non fanno altro che riprodurre mini coalizioni per governare, il PD con Di Pietro ed i radicali di Pannella e Bonino, l"asso piglia tutto del PDL con Lega, autonomisti del sud e pensionati? Sì, si può, anzi i consensi diretti ad altri partiti che non siano i maggiori sono considerati inutili e persino irritanti.
Si può annunciare che tutto è cambiato, che si fa spazio ai giovani ed alle donne e poi il biglietto da visita dei maggiori concorrenti sono sempre gli stessi, da Veltroni che fa politica da 30 anni, a Berlusconi, a Bertinotti, a Di Pietro, a Casini che si presenta con De Mita? Si" si può. L"unica cosa eccentrica è la candidatura dell" indomita Daniela Santanchè che sfrutta disinvoltamente il passato del passato per conto terzi.
Si può dire, da destra a sinistra, che l"attuale legge elettorale con cui votiamo non va bene e poi essere ben contenti che almeno per questa volta ( e forse non sarà l"ultima) le segreterie di partito decidono i candidati e possono così regolare i conti in casa propria rafforzando i clan più fedeli? Sì si può, i voti di preferenza sono banditi ed è un bene perchè così viene impedito il pericoloso voto di scambio che premia mafiosi e camorristi nel Sud. Ma neppure questo è totalmente vero se, come denuncia Roberto Saviano, l"autore di “Gomorra”, nelle regioni più disperate del sud si svende ancora il proprio voto per 50 euro.
La nuova battaglia si sposta sui prossimi Ministri che saranno ridotti a 12 grazie ad una disposizione inserita di soppiatto nell"ultima legge finanziaria. Saranno pochi i ministri questa volta. Eppure ci dicono che c"è spazio per le “quote rosa “ e per un ministro del nord, o meglio del nord est, che assolutamente deve comparire nella nuova compagine in rappresentanza della parte più dinamica del Paese. Lo vogliono sia il PD che il PDL, poi vedremo come andrà a finire. Ma non ci avevano detto finora che l"importante è rinnovare le classi dirigenti su altre basi, per età, capacità e professionalità, per visione del bene comune, non certo perchè più in grado di rappresentare interessi di provenienza? Sì, si può continuare a prendere in giro l"elettorato.
Negli anni "80 Giorgio Almirante, l"ex capo del MSI, se la prendeva con “lorsignori”, le oligarchie di sempre, per indicare la disinvoltura e l"onnipotenza dei soliti clan di potere che si raccoglievano dietro i partiti al potere. Poco è cambiato. La nomenklatura di “lorsignori” ha una stretta parentela con la “casta” di cui si parla da qualche tempo. Forse è una maledizione italiana.
Solo che ora la casta si è allargata, sono tutti cavalieri, si può anche alternare al potere senza per questo allentare i suoi tentacoli partitocratici in tutte le direzioni possibili. Finora ha prodotto più costi, impotenza e inconcludenza, che altro. Ha fatto finta di cambiare prendendosela con una legge elettorale che non è riuscita neppure a modificare, ma poi si è racchiusa nell"ostinata difesa dei propri privilegi lanciando qualche messaggio mediatico di presunta novità.
Ci ha preso e ci prende in giro più di prima e ci adula con la sirena del nostro voto che è indispensabile e ora deve essere anche utile. Il risultato è il “nuovo” gioco della torre a cui siamo chiamati per scalzare Berlusconi o Veltroni. Vista l" offerta politica non votare si può, non è scandaloso. Astenersi si può anche se non è politicamente corretto. Non ha forse diritto l"opinione pubblica a prendere a sua volta in giro la classe politica non votandola, con la sfiducia del non voto? Non sarà un girotondo, ma almeno è un modo, forse l"unico, per far valere in Italia il diritto alla non sopportazione.
Del resto si va ad eleggere un Parlamento da “second life” se è vero che 1000 parlamentari per il “nuovo” Parlamento sono giudicati troppi, sono da rifare, lo dicono il PD e il PDL che potevano già ridurli prima delle elezioni e non l"hanno fatto. Ci hanno promesso che “presto” lo faranno. Facciamo finta di crederci e di credere anche alla promessa ( solo di Veltroni per il momento) di riduzione dei loro stipendi per parificarli agli altri parlamentari europei, al di sotto di 20 mila euro netti al mese. A questo punto non è meglio aspettare e poi votare per un Parlamento più decente?
Si può dopo due anni dalle passate elezioni ostentare un cambiamento che non c"è o è solo apparente? Sì, si può. Si può dichiarare che questa volta si va soli alla battaglia elettorale senza farsi condizionare da infidi alleati e poi accorgersi che i partiti maggiori non fanno altro che riprodurre mini coalizioni per governare, il PD con Di Pietro ed i radicali di Pannella e Bonino, l"asso piglia tutto del PDL con Lega, autonomisti del sud e pensionati? Sì, si può, anzi i consensi diretti ad altri partiti che non siano i maggiori sono considerati inutili e persino irritanti.
Si può annunciare che tutto è cambiato, che si fa spazio ai giovani ed alle donne e poi il biglietto da visita dei maggiori concorrenti sono sempre gli stessi, da Veltroni che fa politica da 30 anni, a Berlusconi, a Bertinotti, a Di Pietro, a Casini che si presenta con De Mita? Si" si può. L"unica cosa eccentrica è la candidatura dell" indomita Daniela Santanchè che sfrutta disinvoltamente il passato del passato per conto terzi.
Si può dire, da destra a sinistra, che l"attuale legge elettorale con cui votiamo non va bene e poi essere ben contenti che almeno per questa volta ( e forse non sarà l"ultima) le segreterie di partito decidono i candidati e possono così regolare i conti in casa propria rafforzando i clan più fedeli? Sì si può, i voti di preferenza sono banditi ed è un bene perchè così viene impedito il pericoloso voto di scambio che premia mafiosi e camorristi nel Sud. Ma neppure questo è totalmente vero se, come denuncia Roberto Saviano, l"autore di “Gomorra”, nelle regioni più disperate del sud si svende ancora il proprio voto per 50 euro.
La nuova battaglia si sposta sui prossimi Ministri che saranno ridotti a 12 grazie ad una disposizione inserita di soppiatto nell"ultima legge finanziaria. Saranno pochi i ministri questa volta. Eppure ci dicono che c"è spazio per le “quote rosa “ e per un ministro del nord, o meglio del nord est, che assolutamente deve comparire nella nuova compagine in rappresentanza della parte più dinamica del Paese. Lo vogliono sia il PD che il PDL, poi vedremo come andrà a finire. Ma non ci avevano detto finora che l"importante è rinnovare le classi dirigenti su altre basi, per età, capacità e professionalità, per visione del bene comune, non certo perchè più in grado di rappresentare interessi di provenienza? Sì, si può continuare a prendere in giro l"elettorato.
Negli anni "80 Giorgio Almirante, l"ex capo del MSI, se la prendeva con “lorsignori”, le oligarchie di sempre, per indicare la disinvoltura e l"onnipotenza dei soliti clan di potere che si raccoglievano dietro i partiti al potere. Poco è cambiato. La nomenklatura di “lorsignori” ha una stretta parentela con la “casta” di cui si parla da qualche tempo. Forse è una maledizione italiana.
Solo che ora la casta si è allargata, sono tutti cavalieri, si può anche alternare al potere senza per questo allentare i suoi tentacoli partitocratici in tutte le direzioni possibili. Finora ha prodotto più costi, impotenza e inconcludenza, che altro. Ha fatto finta di cambiare prendendosela con una legge elettorale che non è riuscita neppure a modificare, ma poi si è racchiusa nell"ostinata difesa dei propri privilegi lanciando qualche messaggio mediatico di presunta novità.
Ci ha preso e ci prende in giro più di prima e ci adula con la sirena del nostro voto che è indispensabile e ora deve essere anche utile. Il risultato è il “nuovo” gioco della torre a cui siamo chiamati per scalzare Berlusconi o Veltroni. Vista l" offerta politica non votare si può, non è scandaloso. Astenersi si può anche se non è politicamente corretto. Non ha forse diritto l"opinione pubblica a prendere a sua volta in giro la classe politica non votandola, con la sfiducia del non voto? Non sarà un girotondo, ma almeno è un modo, forse l"unico, per far valere in Italia il diritto alla non sopportazione.
Del resto si va ad eleggere un Parlamento da “second life” se è vero che 1000 parlamentari per il “nuovo” Parlamento sono giudicati troppi, sono da rifare, lo dicono il PD e il PDL che potevano già ridurli prima delle elezioni e non l"hanno fatto. Ci hanno promesso che “presto” lo faranno. Facciamo finta di crederci e di credere anche alla promessa ( solo di Veltroni per il momento) di riduzione dei loro stipendi per parificarli agli altri parlamentari europei, al di sotto di 20 mila euro netti al mese. A questo punto non è meglio aspettare e poi votare per un Parlamento più decente?
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.