L'agenzia di rating non le declasserà
Monolines, S&P fa retromarcia
Le società di riassicurazione dei bond tornano in AAA. Ma la crisi non è passatadi Alessandro D'Amato - 26 febbraio 2008
E la montagna partorì il topolino. Dopo le ripetute minacce di downgrading, Standard & Poor’s ha scelto la via più morbida per intervenire sul rating delle monolines, le compagnie che riassicurano i bond. Le decisioni prese hanno riguardato Financial Assurance, retrocessa ad A-, FGIC, riportata ad A, e Mbia, Ambac e Cifg: queste ultime tre erano le più a rischio, sia per il volume di obbligazioni che per le implicazioni di natura finanziaria che una svalutazione avrebbe portato con sé. Ebbene, tutte e tre le monolines hanno avuto la tripla A – il massimo giudizio possibile – anche se creditwatch e outlook sono passati o rimasti in negativo. E per Mbia il giudizio positivo è arrivato sì in seguito ai 2,6 miliardi di dollari di risorse addizionali che la società è riuscita a reperire, e alla cancellazione del dividendo per rafforzare il patrimonio, ma anche ben sapendo che lo scorso anno tenne nascosta un esposizione pari a 38 miliardi di dollari nelle collateralizated debt obligation (CDO), i famigerati titoli-salsiccia.
Ma la scelta, anche se torna a intaccare la credibilità delle agenzie di rating, è stata accolta bene da Wall Street. Il motivo è semplice: negli ultimi anni le monolines hanno investito in una serie di veicoli di finanza strutturata simili, se non uguali, a quelli di cui garantivano la solvibilità. Un sistema che garantiva sé stesso attraverso sé stesso. E che regge un giro di emissioni che ammonta oggi a duemila miliardi di dollari. Ma soprattutto, un suo ridimensionamento – dovuto alla perdita del rating massimo – porterebbe a cascate anche il downgrading dei titoli assicurati, obbligando le banche che li hanno in portafoglio a dover iscrivere a bilancio la perdita. Gia Citigroup e Merrill Lynch hanno dovuto svalutare per 4 miliardi, e secondo alcuni calcoli un tasso d’insolvenza dell’1,25% porterebbe a perdite di 250 miliardi. Un potenziale ulteriore disastro.
Ecco perché il mercato ha salutato con piacere sia l’intervento di Warren Buffett che la scelta di S&P (diversa da quella della più severa Fitch). Ma l’allarme è tutt’altro che rientrato, e lo testimonia il fatto che già ieri su blog e siti di informazione economica si ironizzava sulla scelta dell’International Securitisation Report di conferire ad Ambac il titolo di Monoline of the Year.
Ma la scelta, anche se torna a intaccare la credibilità delle agenzie di rating, è stata accolta bene da Wall Street. Il motivo è semplice: negli ultimi anni le monolines hanno investito in una serie di veicoli di finanza strutturata simili, se non uguali, a quelli di cui garantivano la solvibilità. Un sistema che garantiva sé stesso attraverso sé stesso. E che regge un giro di emissioni che ammonta oggi a duemila miliardi di dollari. Ma soprattutto, un suo ridimensionamento – dovuto alla perdita del rating massimo – porterebbe a cascate anche il downgrading dei titoli assicurati, obbligando le banche che li hanno in portafoglio a dover iscrivere a bilancio la perdita. Gia Citigroup e Merrill Lynch hanno dovuto svalutare per 4 miliardi, e secondo alcuni calcoli un tasso d’insolvenza dell’1,25% porterebbe a perdite di 250 miliardi. Un potenziale ulteriore disastro.
Ecco perché il mercato ha salutato con piacere sia l’intervento di Warren Buffett che la scelta di S&P (diversa da quella della più severa Fitch). Ma l’allarme è tutt’altro che rientrato, e lo testimonia il fatto che già ieri su blog e siti di informazione economica si ironizzava sulla scelta dell’International Securitisation Report di conferire ad Ambac il titolo di Monoline of the Year.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.