Una storia radicale
Marco Pannella. Biografia di un irregolare
Un racconto su un leader e la storia di un partitodi Luca Bagatin - 20 gennaio 2012
Sarà anche sin troppo elogiativa, ma, la biografia di Marco Pannella scritta dal giornalista Valter Vecellio, "Marco Pannella. Biografia di un irregolare", edito dalla Rubbettino, è indubbiamente il primo ed unico documento che racconta per filo e per segno chi è e chi fu il leader radicale.
Potrebbe apparire strano che una biografia sia scritta prima della dipartita dell"attore principale, ma ciò non fa che renderla contemporanea, attuale.
Come attuali sono le battaglie che conduce il Partito Radicale o come cavolo si chiama di volta in volta (Lista Pannella, Lista Bonino, Rosa nel Pugno...).
Il Partito Radicale di Pannella, come ci racconta lo stesso Vecellio, può dirsi continuatore, per molti versi, di quel Partito Radicale dei Liberali e dei Democratici che fu messo in piedi gli intellettuali laici che, negli anni "50, si raccolsero attorno al settimanale liberale "Il Mondo": Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Niccolò Carandini, Leopoldo Piccardi, Ugo La Malfa e molti altri. Il "primo" Partito Radicale, era forse un po" più "austero", ma aveva gli stessi caratteri di lotta ai privilegi ed alle corporazioni del partito radicale pannelliano. L"avventura degli Amici del Mondo si concluderà presto e quei radicali finiranno chi nel Partito Repubblicano (la maggioranza), chi nel Partito Socialista, chi fonderà il Partito Radicale che erediterà Pannella. La biografia di Vecellio parte dalle origini del Nostro: abruzzese di Teramo nato il 2 maggio 1930, battezzato Giacinto in ricordo dello zio ma chiamato dalla madre, Andrea Estechon, di famiglia svizzera francese, Marco. Sarà dunque la madre ad iscrivere il figlio in una delle tre scuole Montessori d"Italia, prima che siano bandite dal fascismo, assieme alla sua fondatrice.
Nel 1938, il bambino Pannella, seguirà corsi di scherma e violino, sotto l"insegnamento del professor Righetti, antifascista e repubblicano, e sarà proprio da lui che inizierà a respirare la prima aria liberaldemocratica. Pannella, di quegli anni, come racconta a Vecellio, ricorda ancora la sua prima fidanzatina, Adria, che un giorno però non incontrò più e scoprì in seguito che se ne era dovuta andare con la famiglia perché ebrea: erano gli anni delle leggi razziali e quell"episodio fu decisivo per Pannella e per le battaglie per i diritti umani che intraprenderà negli anni a venire. Un altro episodio segnerà la sua futura connotazione politica, ovvero quando fu ospite di una coppia, nell"alta Savoia, ove era stato spedito dalla famiglia per studiare. La coppia era così mal assortita che litigava tutte le sere e fu allora che iniziò a sentir parlare di divorzio e poi persino di obiezione di coscienza perché, in quegli anni, il figlio della coppia era partiti militare e temava lo scoppio della Guerra. E" così che, durante la Seconda Guerra Mondiale, il giovane Marco inizia a leggere "Risorgimento Liberale", il foglio clandestino antifascista del Partito Liberale Italiano, fondato e diretto da Mario Pannunzio.
Marco Pannella si sente dunque un liberale, in particolare ricordando che l"Unità d"Italia l"hanno fatta i liberali, mentre l"altro punto di riferimento dell"epoca, ovvero il comunismo, non lo attira a causa della dittatura bolscevica. Il giovane Pannella matura anche l"idea di andare a parlare con il filosofo Benedetto Croce, per convincerlo ad appoggiare la marcia per Trieste italiana e liberale e ci riesce. A Napoli, a casa di Croce, scopre persino di essere legato a lui da lontana parentela. Da allora, Pannella, inizierà la militanza nel PLI, ovvero nella Giovane Sinistra Liberale e nell"Unione Goliardica Italiana, che allora raccoglieva laici, liberali, socialisti e repubblicani nelle Università. Sono gli anni "50 e di qui all"incontro con gli Amici del Mondo e dunque alla fondazione del Partito Radicale dei Liberali e dei Democratici (che comprenderà liberali di sinistra ed ex del Partito d"Azione), il passo è breve. Non manca, nella biografia di Vecellio su Pannella, un capitolo dedicato agli amori del Nostro. Pannella ne ha avuti molti, vista anche la sua prestanza fisica ed i suoi occhi azzurri. Affascina, con il suo sguardo, persino Paola Fallaci, sorella di Oriana, la giornalista Natalia Aspesi e Sabina Ciuffini, allora valletta di Mike Bongiorno. Ma l"amore della sua vita è e rimane Mirella Parachini, di ventisei anni più giovane di lui, con la quale ha vissuto sempre un rapporto franco ed aperto.
E poi, ma chi l"avrebbe mai detto che Marco Pannella, abituato agli scioperi della fame, fosse in realtà un abile cuoco ? Fra i radicali sono ancora molti, come documenta Vecellio, che ricordano i suoi conditissimi ed abbondanti piatti di spaghetti. Cucinati anche quando lui faceva i digiuni. Digiuni di dialogo, a sentire Pannella. Mai ricattatori. Digiuni che hanno origine con i famosi Sathyagraha di Gandhi, per lottare in maniera nonviolenta contro gli inglesi oppressori. Il primo digiuno Pannella lo portò avanti a Parigi, negli anni "60, quando era corrispondente del quotidiano "Il Giorno", per la libertà dell"Algeria. In Francia diverrà così popolare che persino il celebre scrittore e drammaturno Eugnène Ionesco ne diverrà amico e si iscriverà al Partito Radicale. Saranno, del resto, moltissimi gli intellettuali che daranno fiducia a Pannella ed al PR: Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Vladimir Bukowskij e numerosi altri. Sciascia sarà persino eletto deputato radicale in Parlamento ed a lui, così come ad Enzo Tortora, Pasolini, Pannunzio e Rossi sarà dedicato un capitolo a parte. Pannella non è dunque solo il paladino dei diritti civili, del divorzio, dell"aborto, del voto ai diciottenni, delle primissime lotte per gli omosessuali con il FUORI! e quelle femministe, ma anche colui il quale, attraverso il determinante contributo di Luca Coscioni, negli anni 2000, porrà al centro della politica la libertà di cura per i malati. Malati di sclerosi laterale amiotrofica come Luca, e non solo. Luca Coscioni, ricordano Pannella e Vecellio, fu censurato dalla classe politica italiana: a sinistra non vorranno candidare Liste Luca Coscioni, mentre a destra, non vorranno parlare di libertà di cura.
Però quella battaglia, quelle battaglie, non sono mai morte, al punto che oggi, in Parlamento, siede la vedova di Luca: Maria Antonietta Farina Coscioni, una fra le parlamentari più presenti e produttive. Nelle biografia scritta da Vecellio, di Pannella c"è molto, molto altro: c"è il rapporto con i socialisti di Craxi, ma anche quello con i comunisti. L"utopia pannelliana era e forse sarebbe quella di rinnovare la sinistra, o, meglio, di democratizzarla. Ci provò persino con Berlusconi, nel "94, quando sembrava l"erede di quella destra storica, che in realtà è la sinistra liberale. Ci ha provato con Bersani, tentando di democratizzare il Pd, anche qui, fallendo. Il Partito Radicale sopravviverà a Pannella, si chiede l"ultimo capitolo della biografia ? Mah, chissà. La cosa fondamentale e prioritaria è, ad ogni modo, quella di conoscere la storia, le storie radicali, così vilipese e nascoste dalla vulgata partitocratica e mediatica. Storie di un"Italia libera e democratica, che, purtroppo, è inconsapevole di sè stessa.
Il Partito Radicale di Pannella, come ci racconta lo stesso Vecellio, può dirsi continuatore, per molti versi, di quel Partito Radicale dei Liberali e dei Democratici che fu messo in piedi gli intellettuali laici che, negli anni "50, si raccolsero attorno al settimanale liberale "Il Mondo": Mario Pannunzio, Ernesto Rossi, Gaetano Salvemini, Niccolò Carandini, Leopoldo Piccardi, Ugo La Malfa e molti altri. Il "primo" Partito Radicale, era forse un po" più "austero", ma aveva gli stessi caratteri di lotta ai privilegi ed alle corporazioni del partito radicale pannelliano. L"avventura degli Amici del Mondo si concluderà presto e quei radicali finiranno chi nel Partito Repubblicano (la maggioranza), chi nel Partito Socialista, chi fonderà il Partito Radicale che erediterà Pannella. La biografia di Vecellio parte dalle origini del Nostro: abruzzese di Teramo nato il 2 maggio 1930, battezzato Giacinto in ricordo dello zio ma chiamato dalla madre, Andrea Estechon, di famiglia svizzera francese, Marco. Sarà dunque la madre ad iscrivere il figlio in una delle tre scuole Montessori d"Italia, prima che siano bandite dal fascismo, assieme alla sua fondatrice.
Nel 1938, il bambino Pannella, seguirà corsi di scherma e violino, sotto l"insegnamento del professor Righetti, antifascista e repubblicano, e sarà proprio da lui che inizierà a respirare la prima aria liberaldemocratica. Pannella, di quegli anni, come racconta a Vecellio, ricorda ancora la sua prima fidanzatina, Adria, che un giorno però non incontrò più e scoprì in seguito che se ne era dovuta andare con la famiglia perché ebrea: erano gli anni delle leggi razziali e quell"episodio fu decisivo per Pannella e per le battaglie per i diritti umani che intraprenderà negli anni a venire. Un altro episodio segnerà la sua futura connotazione politica, ovvero quando fu ospite di una coppia, nell"alta Savoia, ove era stato spedito dalla famiglia per studiare. La coppia era così mal assortita che litigava tutte le sere e fu allora che iniziò a sentir parlare di divorzio e poi persino di obiezione di coscienza perché, in quegli anni, il figlio della coppia era partiti militare e temava lo scoppio della Guerra. E" così che, durante la Seconda Guerra Mondiale, il giovane Marco inizia a leggere "Risorgimento Liberale", il foglio clandestino antifascista del Partito Liberale Italiano, fondato e diretto da Mario Pannunzio.
Marco Pannella si sente dunque un liberale, in particolare ricordando che l"Unità d"Italia l"hanno fatta i liberali, mentre l"altro punto di riferimento dell"epoca, ovvero il comunismo, non lo attira a causa della dittatura bolscevica. Il giovane Pannella matura anche l"idea di andare a parlare con il filosofo Benedetto Croce, per convincerlo ad appoggiare la marcia per Trieste italiana e liberale e ci riesce. A Napoli, a casa di Croce, scopre persino di essere legato a lui da lontana parentela. Da allora, Pannella, inizierà la militanza nel PLI, ovvero nella Giovane Sinistra Liberale e nell"Unione Goliardica Italiana, che allora raccoglieva laici, liberali, socialisti e repubblicani nelle Università. Sono gli anni "50 e di qui all"incontro con gli Amici del Mondo e dunque alla fondazione del Partito Radicale dei Liberali e dei Democratici (che comprenderà liberali di sinistra ed ex del Partito d"Azione), il passo è breve. Non manca, nella biografia di Vecellio su Pannella, un capitolo dedicato agli amori del Nostro. Pannella ne ha avuti molti, vista anche la sua prestanza fisica ed i suoi occhi azzurri. Affascina, con il suo sguardo, persino Paola Fallaci, sorella di Oriana, la giornalista Natalia Aspesi e Sabina Ciuffini, allora valletta di Mike Bongiorno. Ma l"amore della sua vita è e rimane Mirella Parachini, di ventisei anni più giovane di lui, con la quale ha vissuto sempre un rapporto franco ed aperto.
E poi, ma chi l"avrebbe mai detto che Marco Pannella, abituato agli scioperi della fame, fosse in realtà un abile cuoco ? Fra i radicali sono ancora molti, come documenta Vecellio, che ricordano i suoi conditissimi ed abbondanti piatti di spaghetti. Cucinati anche quando lui faceva i digiuni. Digiuni di dialogo, a sentire Pannella. Mai ricattatori. Digiuni che hanno origine con i famosi Sathyagraha di Gandhi, per lottare in maniera nonviolenta contro gli inglesi oppressori. Il primo digiuno Pannella lo portò avanti a Parigi, negli anni "60, quando era corrispondente del quotidiano "Il Giorno", per la libertà dell"Algeria. In Francia diverrà così popolare che persino il celebre scrittore e drammaturno Eugnène Ionesco ne diverrà amico e si iscriverà al Partito Radicale. Saranno, del resto, moltissimi gli intellettuali che daranno fiducia a Pannella ed al PR: Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini, Vladimir Bukowskij e numerosi altri. Sciascia sarà persino eletto deputato radicale in Parlamento ed a lui, così come ad Enzo Tortora, Pasolini, Pannunzio e Rossi sarà dedicato un capitolo a parte. Pannella non è dunque solo il paladino dei diritti civili, del divorzio, dell"aborto, del voto ai diciottenni, delle primissime lotte per gli omosessuali con il FUORI! e quelle femministe, ma anche colui il quale, attraverso il determinante contributo di Luca Coscioni, negli anni 2000, porrà al centro della politica la libertà di cura per i malati. Malati di sclerosi laterale amiotrofica come Luca, e non solo. Luca Coscioni, ricordano Pannella e Vecellio, fu censurato dalla classe politica italiana: a sinistra non vorranno candidare Liste Luca Coscioni, mentre a destra, non vorranno parlare di libertà di cura.
Però quella battaglia, quelle battaglie, non sono mai morte, al punto che oggi, in Parlamento, siede la vedova di Luca: Maria Antonietta Farina Coscioni, una fra le parlamentari più presenti e produttive. Nelle biografia scritta da Vecellio, di Pannella c"è molto, molto altro: c"è il rapporto con i socialisti di Craxi, ma anche quello con i comunisti. L"utopia pannelliana era e forse sarebbe quella di rinnovare la sinistra, o, meglio, di democratizzarla. Ci provò persino con Berlusconi, nel "94, quando sembrava l"erede di quella destra storica, che in realtà è la sinistra liberale. Ci ha provato con Bersani, tentando di democratizzare il Pd, anche qui, fallendo. Il Partito Radicale sopravviverà a Pannella, si chiede l"ultimo capitolo della biografia ? Mah, chissà. La cosa fondamentale e prioritaria è, ad ogni modo, quella di conoscere la storia, le storie radicali, così vilipese e nascoste dalla vulgata partitocratica e mediatica. Storie di un"Italia libera e democratica, che, purtroppo, è inconsapevole di sè stessa.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.