La manifestazione di "intellettuali" e "comici"
Lettera aperta a Enzo Marzo
Direttore di Critica Liberaledi Luca Bagatin - 14 luglio 2008
Ringrazio il direttore di Critica Liberale Enzo Marzo e la Fondazione Critica Liberale per il sollecito invio delle news relative alle loro battaglie, che pur non sempre condivido.
Mi riferisco in particolare alla manifestazione antiberlusconiana e dipietrina dello scorso 8 luglio, alla quale Critica Liberale ha partecipato. Con la lettera aperta che segue vorrei rispondere al loro Comunicato che potete trovare al link:
http://www.criticaliberale.it/GetIndexedPage.aspx?xml=orientamenti&id=18
Caro Enzo, cara Critica Liberale, non ho condiviso e non condivido manifestazioni tipicamente reazionarie come quella dell"8 luglio scorso. Piazza Navona ha conosciuto ben altri fasti liberali ed anticlericali da non poter essere vilipesa così, da un personaggio (Antonio Di Pietro) che di innovatore e di riformatore non ha nulla. Da un personaggio e dalla sua schiera di "intellettuali" e "comici" (mi spiace per la brava Guzzanti che amo moltissimo ma che questa volta è incredibilmente scaduta) che tristemente dal "92 ad oggi (ma, forse, sin dagli anni del compromesso storico antilaico) hanno scelto di schierarsi con una parte politica certamente non riformatrice.
E poi dice che uno si butta con Berlusconi. Lo dico io che Berlusconi l"ho apprezzato solamente come imprenditore televisivo, ma che sotto il profilo politico mi ha sempre lasciato sostanzialmente indifferente. Lo dico io che non penso di essere reazionario e mi sono sempre battuto in prima persona in battaglie dichiaratamente libertarie, antiproibizioniste ed anticlericali. Berlusconi imbarca i voti di coloro i quali non condividevano la cultura del compromesso storico degli anni "70. Di coloro i quali non erano e non sono moralisti e bigotti per quanto concerne la libertà di comunicazione, anche televisiva da contrapporre al monolitismo della Rai-Tv. Di coloro i quali hanno conosciuto e conoscono il sindacato abbastanza bene dal riconoscere che chi non ha un lavoro fisso o non è nessuno non ha alcuna possibilità di essere garantito. Salvo pagare di volta in volta per i relativi servizi prestati (però i sindacati prendono fior fior di quattrini dallo Stato....).
Di coloro i quali sono assai poco interessati al risanamento dei conti pubblici (e magari pensano o ricordano che negli anni "80 i BOT davano interessi mica da ridere), purtuttavia sarebbero ben lieti di trovarsi qualche centinaia di euro in più in busta paga quali sgravi fiscali. E sono lieti di non dover più pagare l"ICI sulla prima casa (peraltro proposta di Rifondazione Comunista mai recepita dalla gauche au caviar). E sono anche lieti della Robin Tax e financo della tessera sociale. Oggi, quantomeno negli ultimi tempi, qualche cosa è cambiato. Sono morte le cosiddette ideologie, purtuttavia traspaiono tutte le contraddizioni di un Partito Comunista e di una Sinistra Democristiana scarsamente progressive. Già allora, pur di non allearsi ai Socialisti ed ai Liberali, i comunisti si sarebbero alleati forse financo con la Destra nazionale. E negli anni si sono legati ad un certo modo di fare "giustizia". A senso unico. Quella che giustiziò l"odiato Tortora magari.
A me tutto ciò intristisce moltissimo. A me che iniziai a far politica a 17 anni nelle file della sinistra ambientalista e forse proprio per questo la compresi bene. E mi accorsi tempo dopo, studiando, approfondendo, osservando, quanto ero stato cieco e ingenuo. Oggi, certamente, mi piacerebbe moltissimo ci fosse un luogo dichiaratamente laico, libertario ed anticlericale ove fare politica in completa autonomia da due schieramenti che in effetti non vogliono dire nulla e che hanno fatto di tutto per cancellare la gloriosa Storia del nostro Paese dal dopoguerra agli anni "90.
Purtuttavia mi rendo conto che con meno dell"1% non si va da nessuna parte. Ed allora guardo all"Europa ove vi sono i Liberali, i quali in Gran Bretagna stanno diventando il secondo partito dopo i Conservative. E poi guardo ad un Partito Repubblicano americano che con McCain ha la possibilità di diventare un po" più libertario e certamente più liberale di un confuso partito obamista. Ed allora in Italia sto con i Repubblicani di Nucara e La Malfa e guardo con simpatia ai 27 deputati Socialisti eletti nel Pdl e con immenso disgusto ciò che avviene in un Pd veltroniano ove, non sapendo che pesci pigliare e che linea avere, si guarda alla mediaticità di Di Pietro. Altro che qualunquismo! Magari ci fosse ancora il grande Guglielmo Giannini dell"Uomo Qualunque, grande liberale e repubblicano (espulso dal Pri a causa del suo eccessivo attivismo, sic!) di cui l"ottimo Lomartire ha pubblicato una biografia. Finalmente completa, finalmente non mistificatrice.
Magari tornasse una politica più vicina al cittadino, più radicale. Lo capisse anche Pannella che più volte nella Storia di questo medievale Paese avrebbe avuto la possibilità di guidare un grande Partito Riformatore di massa. Ecco, caro Enzo, cara Critica Liberale, perché oggi l"unica sponda riformatrice è quella offerta dal PDL, dai Sacconi, dai Brunetta, dai Frattini e dai Tremonti. Nonostante tutto, certo. E ben consapevoli che di strada e di possibili alternative ve ne potranno essere nel futuro, forse, se lo vorremo, se sapremo costruire qualche cosa di alternativo.
Un abbraccio ed un caro saluto.
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Mi riferisco in particolare alla manifestazione antiberlusconiana e dipietrina dello scorso 8 luglio, alla quale Critica Liberale ha partecipato. Con la lettera aperta che segue vorrei rispondere al loro Comunicato che potete trovare al link:
http://www.criticaliberale.it/GetIndexedPage.aspx?xml=orientamenti&id=18
Caro Enzo, cara Critica Liberale, non ho condiviso e non condivido manifestazioni tipicamente reazionarie come quella dell"8 luglio scorso. Piazza Navona ha conosciuto ben altri fasti liberali ed anticlericali da non poter essere vilipesa così, da un personaggio (Antonio Di Pietro) che di innovatore e di riformatore non ha nulla. Da un personaggio e dalla sua schiera di "intellettuali" e "comici" (mi spiace per la brava Guzzanti che amo moltissimo ma che questa volta è incredibilmente scaduta) che tristemente dal "92 ad oggi (ma, forse, sin dagli anni del compromesso storico antilaico) hanno scelto di schierarsi con una parte politica certamente non riformatrice.
E poi dice che uno si butta con Berlusconi. Lo dico io che Berlusconi l"ho apprezzato solamente come imprenditore televisivo, ma che sotto il profilo politico mi ha sempre lasciato sostanzialmente indifferente. Lo dico io che non penso di essere reazionario e mi sono sempre battuto in prima persona in battaglie dichiaratamente libertarie, antiproibizioniste ed anticlericali. Berlusconi imbarca i voti di coloro i quali non condividevano la cultura del compromesso storico degli anni "70. Di coloro i quali non erano e non sono moralisti e bigotti per quanto concerne la libertà di comunicazione, anche televisiva da contrapporre al monolitismo della Rai-Tv. Di coloro i quali hanno conosciuto e conoscono il sindacato abbastanza bene dal riconoscere che chi non ha un lavoro fisso o non è nessuno non ha alcuna possibilità di essere garantito. Salvo pagare di volta in volta per i relativi servizi prestati (però i sindacati prendono fior fior di quattrini dallo Stato....).
Di coloro i quali sono assai poco interessati al risanamento dei conti pubblici (e magari pensano o ricordano che negli anni "80 i BOT davano interessi mica da ridere), purtuttavia sarebbero ben lieti di trovarsi qualche centinaia di euro in più in busta paga quali sgravi fiscali. E sono lieti di non dover più pagare l"ICI sulla prima casa (peraltro proposta di Rifondazione Comunista mai recepita dalla gauche au caviar). E sono anche lieti della Robin Tax e financo della tessera sociale. Oggi, quantomeno negli ultimi tempi, qualche cosa è cambiato. Sono morte le cosiddette ideologie, purtuttavia traspaiono tutte le contraddizioni di un Partito Comunista e di una Sinistra Democristiana scarsamente progressive. Già allora, pur di non allearsi ai Socialisti ed ai Liberali, i comunisti si sarebbero alleati forse financo con la Destra nazionale. E negli anni si sono legati ad un certo modo di fare "giustizia". A senso unico. Quella che giustiziò l"odiato Tortora magari.
A me tutto ciò intristisce moltissimo. A me che iniziai a far politica a 17 anni nelle file della sinistra ambientalista e forse proprio per questo la compresi bene. E mi accorsi tempo dopo, studiando, approfondendo, osservando, quanto ero stato cieco e ingenuo. Oggi, certamente, mi piacerebbe moltissimo ci fosse un luogo dichiaratamente laico, libertario ed anticlericale ove fare politica in completa autonomia da due schieramenti che in effetti non vogliono dire nulla e che hanno fatto di tutto per cancellare la gloriosa Storia del nostro Paese dal dopoguerra agli anni "90.
Purtuttavia mi rendo conto che con meno dell"1% non si va da nessuna parte. Ed allora guardo all"Europa ove vi sono i Liberali, i quali in Gran Bretagna stanno diventando il secondo partito dopo i Conservative. E poi guardo ad un Partito Repubblicano americano che con McCain ha la possibilità di diventare un po" più libertario e certamente più liberale di un confuso partito obamista. Ed allora in Italia sto con i Repubblicani di Nucara e La Malfa e guardo con simpatia ai 27 deputati Socialisti eletti nel Pdl e con immenso disgusto ciò che avviene in un Pd veltroniano ove, non sapendo che pesci pigliare e che linea avere, si guarda alla mediaticità di Di Pietro. Altro che qualunquismo! Magari ci fosse ancora il grande Guglielmo Giannini dell"Uomo Qualunque, grande liberale e repubblicano (espulso dal Pri a causa del suo eccessivo attivismo, sic!) di cui l"ottimo Lomartire ha pubblicato una biografia. Finalmente completa, finalmente non mistificatrice.
Magari tornasse una politica più vicina al cittadino, più radicale. Lo capisse anche Pannella che più volte nella Storia di questo medievale Paese avrebbe avuto la possibilità di guidare un grande Partito Riformatore di massa. Ecco, caro Enzo, cara Critica Liberale, perché oggi l"unica sponda riformatrice è quella offerta dal PDL, dai Sacconi, dai Brunetta, dai Frattini e dai Tremonti. Nonostante tutto, certo. E ben consapevoli che di strada e di possibili alternative ve ne potranno essere nel futuro, forse, se lo vorremo, se sapremo costruire qualche cosa di alternativo.
Un abbraccio ed un caro saluto.
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.