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Per una politica trasparente

Legge elettorale e riforma dei partiti

Proposte per garantire una stabilità governativa

di Luca Bagatin - 02 marzo 2012

Volendo tornare all"aspetto che ho illustrato alcuni giorni fa, relativo alla legge elettorale che, vorrei ricordare, potrebbe benissimo prevedere due schede elettorali: una per l"elezione diretta - a turno unico - del Presidente della Repubblica, con funzioni di governo e slegato dai partiti ed una per l"elezione del Parlamento, monocamerale, con funzioni unicamente legislative e di controllo ed eletto su base proporzionale pura, senza sbarramenti, si potrebbe aggiungere che è necessaria una radicale riforma dei partiti politici in modo da renderli finalmente trasparenti. Ciò si potrebbe ottenere prevedendo che essi abbiano finalmente personalità giuridica e siano soggetti a tutti i controlli previsti per qualsiasi associazione riconosciuta o azienda.

In tal senso andrebbe abolito il finanziamento pubblico ai partiti, anche nella misura dei cosiddetti rimborsi (leggi: rimborseggi) elettorali. I partiti, infatti, potrebbero finanziarsi per mezzo del ricorso al finanziamento privato, debitamente registrato in bilanci pubblici, certificati e sottoposti a rigorosi controlli. Al finanziamento privato, agevolato sotto il profilo fiscale, i partiti potrebbero attingere naturalmente in vario modo, come avviene già oggi in molti Paesi civili e democratici: Stati Uniti d"America in primis. Per quanto concerne il Presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini, sarebbe opportuno stabilire che egli debba essere completamente slegato dalle forze politiche e possa finanziarsi anch"egli unicamente per mezzo del finanziamento dei suoi supporters, siano soggetti privati o aziende o partiti stessi, ma, ad ogni modo, tutto ciò deve avvenire alla luce del sole ed in modo che l"elettorato possa conoscere nel dettaglio come e perché è finanziato questo o quel candidato.

Candidato che dovrebbe presentare agli elettori - prima delle elezioni - un programma dettagliato su che cosa intende fare o non fare, ove intende prendere i fondi necessari alla realizzazione delle sue opere e come e perché intende realizzarle. Poco importerebbe, a quel punto, il suo colore o non colore politico: l"importante sarebbe unicamente il suo programma e come intende attuarlo. E poco importrebbe anche il colore politico maggioritario del Parlamento, il cui compito dovrebbe essere unicamente legislativo e ciò permetterebbe, con ogni probabilità, maggiori intese bipartisan anche fra forze o personalità diverse, nel pieno interesse del Paese. Questi sono solo alcune proposte di libertà e laicità che mi sento di avanzare e che, ne sono certo, avrebbero un consenso popolare molto elevato proprio in quanto capaci di restituire trasparenza alla politica, ridurre il potere dell"oligarchia partitocratica e garantire, finalmente, stabilità governativa.

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