Da Amato fino a Cossiga, adesioni al pit stop 2006
La sola strada per rilanciare l’Italia
L’idea di Montezemolo per una Costituente trova l’appoggio delle migliori menti del Paesedi Antonio Picasso - 02 gennaio 2006
Costituente unica strada. Ormai la richiesta comincia a essere appoggiata da tanti. Giuliano Amato e Luciano Violante, durante il 2005, non si sono risparmiati di fare appello a tutte le forze politiche italiane in gioco per riunirsi in un’assemblea costituente e ricominciare tutto daccapo. Chiuderla con questa Seconda repubblica, che pochi benefici e molti danni ha portato all’Italia, e dar vita, finalmente, a una Terza repubblica. Poi, alla fine dell’anno, sia il presidente di Confindustria, Luca di Montezemolo, che l’ex capo dello Stato, Francesco Cossiga, hanno avanzato la stessa idea. A riforme costituzionali – e quali riforme! – approvate dal Parlamento, con una situazione di stagnazione economica che ci sta portando inesorabilmente alla marginalizzazione in campo internazionale, insomma, di fronte a un Paese che non funziona e in declino – condizione di cui, purtroppo, Società aperta rivendica realisticamente la paternità – è necessario cambiare strada. La richiesta di Montezemolo e l’appello di Cossiga nascono dalla consapevolezza che così non si può andare avanti. Il 2006 sarà un anno di elezioni politiche. Dai “non programmi”, con cui le due coalizioni credono di imbonire il Paese, è percepibile che né centro-destra né centro-sinistra saranno capaci di farci uscire dal declino. Tuttavia, abbattersi di fronte alla scarsa sostanza di chi ci governa non è un nostro diritto. Questa è la nostra classe politica e a questa bisogna rivolgersi. Un’Assemblea costituente è appunto la richiesta giusta e concreta che il Paese può avanzare. Con l’auspicio che gli interlocutori politici siano sufficientemente attenti e consapevoli che per ripartire bisogna cambiare motore. E che per farlo è necessario che sia la politica a guidarci.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.