La Save muove su Gemina e sugli aeroporti
La “Razza Veneta” e quella “Padana”
Con la Hopa di Gnutti sembra avere molte analogie. Ma anche una differenzadi Alessandro D'Amato - 28 ottobre 2005
Mentre la Razza Padana va incontro (a meno di clamorosi colpi di coda) ad un lento declino, dopo essere finita grazie al suo leader Emilio Gnutti nelle aule di tribunale, un nuovo vento di Nord-Est soffia sul mondo finanziario.
La Save punta decisamente su Gemina, che continua a guadagnare in Borsa nella speranza di un’opa. Dietro la società veneziana c’è la Finint (Finanziaria Internazionale), una merchant bank che, a dispetto del nome, riunisce il fior fiore della ricca provincia trevigiana.
Difficile non vedere in tutto questo un parallelo con la Hopa di Gnutti, protagonista insieme a Colaninno del clamoroso leveraged buy out su Telecom. Certo, Gemina non è Telecom ed Enrico Marchi, patron di Save, non somiglia al Chicco della razza padana. E infatti per ora la Gemina non sta ripetendo la passività della Telecom di Franco Bernabé mentre è sotto attacco, visto che ha fatto entrare il Fondo Clessidra di Claudio Sposito nel capitale con una quota (il 10%) che dovrebbe metterla al riparo da attacchi immediati. Anche nelle dichiarazioni dei Romiti qualche nervosismo sembra trasparire: “Si sono fatti avanti a sorpresa e con modi anomali creando qualche complicazione; ora stiamo verificando la bontà di progetti comuni. La premessa è mettere ordine sciogliendo l'intreccio tra azionisti e aziende industriali controllate. Sono livelli che vanno tenuti distinti: da una parte Gemina e gli azionisti della Save, dall'altra le imprese controllate», ha dichiarato l’Ad Pier Giorgio Romiti.
Ma i veneti hanno poca voglia di scherzare, e vogliono presentarsi al tavolo delle trattative in una posizione di forza: il CdA di Save si è già espresso favorevolmente sulla partnership con Gemina, però Marchi continua a rinviare l’incontro con Romiti. Forse per non scoprire troppo le carte, forse davvero per proporgli un piano operativo tra gli Aeroporti di Roma (nel portafoglio di Gemina) e quelli di Venezia e Treviso.
“Dottore, qua z’avemo ‘i schei”, fa sapere la Razza Veneta. E in periodo di difficoltà di liquidità, questo dovrebbe permettere alla Finint di andare dritta al sodo, pur non facendo parte di alcun salotto buono. Con quelli della Razza Padana sembrano avere, oltre a un certo pragmatismo, una cosa in comune: anche loro vogliono puntare su una rendita sicura e di posizione come l’infrastruttura aeroportuale. Denunciando quindi la tendenza a voltare le spalle alle attività produttive e al rischio che ad esse è sotteso. Ma la tendenza ad avere poca fiducia nell’industria non è una novità in Italia, e la Razza Veneta si è semplicemente allineata ad una moda imperante. Ma tra loro e Gnutti c’è invece una differenza che è difficile far finta di non vedere: mentre il raider bresciano negli ultimi tempi si è distinto nel rischiare poco di tasca propria, cercando linee di credito a destra e a manca (soprattutto a Lodi), questi per ora i soldi ce li hanno davvero. E hanno l’intenzione di metterli di tasca propria. Gli altri sono avvisati.
La Save punta decisamente su Gemina, che continua a guadagnare in Borsa nella speranza di un’opa. Dietro la società veneziana c’è la Finint (Finanziaria Internazionale), una merchant bank che, a dispetto del nome, riunisce il fior fiore della ricca provincia trevigiana.
Difficile non vedere in tutto questo un parallelo con la Hopa di Gnutti, protagonista insieme a Colaninno del clamoroso leveraged buy out su Telecom. Certo, Gemina non è Telecom ed Enrico Marchi, patron di Save, non somiglia al Chicco della razza padana. E infatti per ora la Gemina non sta ripetendo la passività della Telecom di Franco Bernabé mentre è sotto attacco, visto che ha fatto entrare il Fondo Clessidra di Claudio Sposito nel capitale con una quota (il 10%) che dovrebbe metterla al riparo da attacchi immediati. Anche nelle dichiarazioni dei Romiti qualche nervosismo sembra trasparire: “Si sono fatti avanti a sorpresa e con modi anomali creando qualche complicazione; ora stiamo verificando la bontà di progetti comuni. La premessa è mettere ordine sciogliendo l'intreccio tra azionisti e aziende industriali controllate. Sono livelli che vanno tenuti distinti: da una parte Gemina e gli azionisti della Save, dall'altra le imprese controllate», ha dichiarato l’Ad Pier Giorgio Romiti.
Ma i veneti hanno poca voglia di scherzare, e vogliono presentarsi al tavolo delle trattative in una posizione di forza: il CdA di Save si è già espresso favorevolmente sulla partnership con Gemina, però Marchi continua a rinviare l’incontro con Romiti. Forse per non scoprire troppo le carte, forse davvero per proporgli un piano operativo tra gli Aeroporti di Roma (nel portafoglio di Gemina) e quelli di Venezia e Treviso.
“Dottore, qua z’avemo ‘i schei”, fa sapere la Razza Veneta. E in periodo di difficoltà di liquidità, questo dovrebbe permettere alla Finint di andare dritta al sodo, pur non facendo parte di alcun salotto buono. Con quelli della Razza Padana sembrano avere, oltre a un certo pragmatismo, una cosa in comune: anche loro vogliono puntare su una rendita sicura e di posizione come l’infrastruttura aeroportuale. Denunciando quindi la tendenza a voltare le spalle alle attività produttive e al rischio che ad esse è sotteso. Ma la tendenza ad avere poca fiducia nell’industria non è una novità in Italia, e la Razza Veneta si è semplicemente allineata ad una moda imperante. Ma tra loro e Gnutti c’è invece una differenza che è difficile far finta di non vedere: mentre il raider bresciano negli ultimi tempi si è distinto nel rischiare poco di tasca propria, cercando linee di credito a destra e a manca (soprattutto a Lodi), questi per ora i soldi ce li hanno davvero. E hanno l’intenzione di metterli di tasca propria. Gli altri sono avvisati.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.