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Le proiezioni sulla popolazione mondiale

La nuova sfida verrà dalla Nigeria

Nei prossimi anni la geopolitica sarà sconvolta dalla diversa dinamica delle nascite e dell’invecchiamento

di Antonio Gesualdi - 12 maggio 2005

Oltre a Cina e India, che già oggi sono oltre il miliardo, e altri 8 paesi (Stati Uniti, Indonesia, Brasile, Russia, Pakistan, Bangladesh, Giappone e Nigeria) che sono sopra i 100 milioni di abitanti, nel 2050 avremo tra gli ultra-100 anche Messico, Vietnam, Filippine, Iran, Egitto, Turchia, Etiopia e Congo. Il mondo diventerà sempre più "pesante" e i paesi con grandi popolazioni saranno quasi raddoppiati.

Questa è una prima risultante della forte diminuzione, ovunque, della mortalità (infantile e adulta) dalla quale deriva che l'invecchiamento delle popolazioni è una problematica globale e non di una singola nazione. Tutto il mondo cresce ed invecchia.

La struttura per età nel 1950, nel mondo, mostrava il 27,1% di persone tra 0 e 14 anni, il 65% tra 15 e 64 anni e il 7,9% di ultra 65enni.

Nel 2050 la variante media delle proiezioni delle Nazioni unite ci dice che potremmo avere il 26% di bambini, il 65,6% di persone di età media e l'8,4% di ultra 65enni. Con un discreto aumento anche degli ultra 80enni.

Ma si tratta, solo, di un tendenza media; la Cina, ad esempio, avrà una rapidità di invecchiamento più alta dell'America latina che, a sua volta, invecchierà più rapidamente dell'Africa. Le implicazioni economiche di questi andamenti saranno fenomenali e Jean-Claude Chesnais ne "La popolation du monde" scrive: "Se consideriamo, per esempio, l'evoluzione del numero di giovani dai 15 ai 19 anni nel 1975, 2000 e 2025 noi abbiamo in buona approssimazione il numero di giovani che sono entrati o vogliono entrare nella vita attiva in queste tre date. Aggiungiamo che una grande parte di costoro che vogliono entrare dopo il 2000 e prima del 2025 sono già nati e quindi il loro numero è conosciuto già con certezza.... avremo che in Cina l'evoluzione è già conclusa, in India è in corso e in Nigeria sta per cominciare... Il Giappone è sotto tutti, la Russia, dove si ridurrà della metà, vede gli entranti nella vita attiva diminuire tra il 2000 e il 2025 dopo essere stata stabile dal 1975 al 2000 mentre negli Stati Uniti la situazione è radicalmente diversa e resterà più o meno stabile fino al 2025."

I dati sono questi: in Cina l'evoluzione degli effettivi annuali di 14-19 anni nel 2000 è stata del 20,2 mentre nel 2025 sarà 18,1 (era 17,5 nel 1975). In India 20,2 e nel 2025 sarà 21 (12,7 nel 1975). In Nigeria 2,5 nel 2000 e 4,5 nel 2025 (1,2 nel 1975). Negli Stati Uniti gli entranti annuali nella vita attiva nel 2000 sono stati 4% e nel 2025 si ipotizza saranno il 4,2% (4,3 nel 1975). In Giappone si passerà dall'1,5 del 2000 all'1,1 nel 2025 (1,6 nel 1975) e in Russia dal 2,4 all'1,2 (2,6 nel 1975). Appare evidentissimo come il paese che nel prossimo ventennio avrà la dinamica positiva più forte di attivi al lavoro è la Nigeria (uno dei maggiori esportatori di petrolio!). Questo paese potrebbe dimostrare un'accelerazione nello sviluppo sempre che i nigeriani non optino per l'emigrazione. Così come Russia e Cina potrebbero dimostrare gravi difficoltà anche di tenuta politica. La Cina con la drastica imposizione del figlio unico (maschio) ha forzato la nuclearizzazione delle famiglie ottenendo un certo dinamismo economico, ma ha anche prodotto un allentamento delle solidarietà famigliari tradizionali, una distorsione nella piramide tra maschi e femmine (oggi nascono 117 bambine ogni 100 bambini), che incideranno sul welfare e la stabilità sociale. Giappone e Stati Uniti non avranno molto, di nuovo, da dirci e, forse, dovranno combattere contro una stagnazione strutturale.

Dunque nel nostro futuro, almeno fino al 2050, ci saranno sicuramente Cina e India, ma non sarebbe male tenere d'occhio anche la Nigeria.

Antonio Gesualdi

www.anordest.it

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