Dopo il flop del referendum del 12 giugno
Italiani disinteressati e sfiduciati
La politica è troppo lontana dai veri problemi della gente, preoccupata per la crisidi Patrizia Licata - 14 giugno 2005
All’indomani dell’ennesimo flop referendario, il commento del direttore del Censis, Giuseppe Roma, colpisce nel segno. Secondo Roma, gli elettori hanno semplicemente manifestato il loro distacco profondo dalla politica e lanciano un sotterraneo messaggio alla classe dirigente: non vi state più occupando dei veri problemi della gente. L’ultimo referendum ha mobilitato i cittadini su temi lontani dall’interesse della maggior parte delle persone, molto più preoccupate dalla crisi economica e dall’incapacità dell’esecutivo di affrontarla che dai temi dello status giuridico dell’embrione o della ricerca sulle staminali embrionali. Non che siano argomenti poco importanti, qui non si nega il valore del dibattito sulla fecondazione assistita e sul futuro della ricerca. Ma non è quello che gli italiani si aspettano dal mondo politico in questo preciso momento. La gente ha paura che il Paese non torni più a crescere e si aspetta che la classe dirigente metta mano a riforme strutturali che facciano uscire l’economia dalla stagnazione. Le beghe che spaccano la sinistra e le false promesse di una destra abile a parlare ma poco concreta hanno questo risultato: un allontanamento dei cittadini dalle questioni della politica, un rifiuto a partecipare. In attesa che una nuova classe dirigente, più matura e capace, metta mano ai veri problemi del Paese.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.