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Gli “spropositi” di Palazzo Chigi

Il ruggito degli incapaci

Pacchetto-sicurezza: in arrivo nuove misure o solo parole al vento?

di Davide Giacalone - 06 settembre 2007

Sul tema della sicurezza s’odono ruggiti d’incapaci. L’annunciato pacchetto governativo, per quel che è stato anticipato, è un insulto al diritto ed al buon senso. Le lezioncine di Giuliano Amato lasciano il tempo che trovano, perché se ricordasse il dettato costituzionale avrebbe ben presente d’essere del tutto e personalmente corresponsabile. Noi abbiamo scritto più di un anno fa quali sarebbero stati gli effetti dell’indulto, abbiamo dettagliato la tempistica del degrado indotto dalla malagiustizia. Chi era ministro, e s’occupava di temi alla moda, ci risparmi almeno la saccenza.

Dicono al governo che in tre settimane vareranno misure adeguate. Ridicoli: saranno le solite declamazioni, e, del resto, se avessero avuto idee perché non adottarle prima? A leggere quel che hanno in testa si capisce che annaspano, ma sono comunque ben determinati a non fare l’unica cosa che serve: far funzionare i tribunali. Fin qui si sono inginocchiati alle toghe, ora non sono capaci di dire che se ci si mettono dieci anni per fare un processo tutto il resto non conta e non serve a nulla.

Ecco tre spropositi da Palazzo Chigi: primo, per i reati gravi non sarà più possibile il patteggiamento. A parte la distinzione, ondivaga e repellente, fra grave e lieve, dato che i tribunali non funzionano impedire il patteggiamento equivale ad aggravare il male. La direzione dovrebbe essere diversa: una volta patteggiata la pena la si sconta fino all’ultimo minuto. Secondo, introduciamo la custodia cautelare anche per scippi, furti ed incendi. Bello, così aumentano i carcerati presunti innocenti. Invece: se ti beccano a scippare o incendiare ti processano in giornata, e dalla galera esci dopo avere scontato. Terzo, dice Mastella: rendiamo esecutive le pene dopo il primo grado. E’ proprio vero, la giustizia non è la sua materia, altrimenti saprebbe che ci vuole una riforma costituzionale, per la quale non ha né il tempo né la maggioranza. Straparla, quindi.

In Malagiustizia ho fatto delle proposte per le pene dopo il primo grado, essendo comunque indispensabile quella riforma della giustizia che il governo ha avversato (ed il centro destra ha la colpa di non avere fatto). Il resto sono parole al vento, propaganda disperata, interviste per occupare il tempo e rammentare che non si è ancora morti.

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