I dati dell’Istat sono fuorvianti
Il problema delle pensioni
Il “peso” dei pensionati va misurato rispetto a tutta la popolazione residentedi Antonio Gesualdi - 12 gennaio 2007
Le riforme delle pensioni si accavallano; Amato, Dini, Prodi e Berlusconi, ma non si arriva mai al dunque. Da oggi partirà un altro film con un’altra cabina di regia, ma i dati sono inequivocabili. Abbiamo 70 pensionati ogni 100 lavoratori attivi. Di questi pensionati il 31,3% ha meno di 64 anni. Già questo, di per sè, è un dramma.
Poi a questo dramma si aggiunge il fatto che la grancassa quotidiana addossa tutta la colpa al Meridione. L’Istat misura i pensionati solo sugli attivi e quindi rileva che al Sud sono più numerosi: 78 ogni 100 mentre al Nord sono 67 ogni 100.Ringraziamo l’Istat non per averci descritto, quindi, la situazione dei pensionati, ma piuttosto quella dei disoccupati del Sud. Meno attivi vi sono e quindi, in proporzione, più pensionati risultano.
Stessa cosa fa la Cgia di Mestre: "sono le regioni del Sud a registrare gli incrementi più elevati" recita un comunicato stampa nel quale si rileva che ad aumentare, negli ultimi 5 anni, è stata soprattutto la spesa di pensioni assistenziali (pensioni e assegni sociali, invalidità civili, etc.). In testa a tutti la Valle d’Aosta, ma poi seguono a ruota le solite Campania, Calabria e Puglia. Ovvero regioni dove arrivano alla pensione fasce di popolazione che, storicamente, non hanno potuto versare contributi e quindi oggi devono "arrangiarsi".
Insomma un vero pasticcio perché se, invece, si va a guardare il reale "peso" dei pensionati rispetto a tutta la popolazione residente, il panorama cambia completamente. Del resto è anche più logico misurare l’incidenza dei pensionati rispetto anche alla presenza dei giovani perché saranno loro a dover compensare le carenze future. Tra gli attivi, infatti, vi sono coloro che stanno per andare in pensione o ci andranno nel breve corso degli anni e quindi si possono considerare più pensionati che veri e propri attivi. Ebbene se misuriamo, negli ultimi anni, il rapporto tra pensionati e abitanti la realtà è - esattamente - invertita: ovvero al Sud (Campania, Puglia, Sicilia) abbiamo 1 pensionato ogni 4 abitanti, nel Centro Italia compreso Piemonte abbiamo un pensionato ogni 3/3,5 abitanti e in Lombardia e Veneto una media di 1 pensionato ogni 3,5-4 abitanti. La Liguria è a 1 pensionato ogni 3 abitanti.
Allora: il problema delle pensioni, nei prossimi anni, sarà veramente dei Meridionali oppure colpirà in modo più possente il Centro Italia? E il Centro Italia non è l’area dove la maggioranza che sostiene il Governo Prodi ha vinto meglio che altrove? Ergo: scordiamoci una buona riforma delle pensioni.
Insomma un vero pasticcio perché se, invece, si va a guardare il reale "peso" dei pensionati rispetto a tutta la popolazione residente, il panorama cambia completamente. Del resto è anche più logico misurare l’incidenza dei pensionati rispetto anche alla presenza dei giovani perché saranno loro a dover compensare le carenze future. Tra gli attivi, infatti, vi sono coloro che stanno per andare in pensione o ci andranno nel breve corso degli anni e quindi si possono considerare più pensionati che veri e propri attivi. Ebbene se misuriamo, negli ultimi anni, il rapporto tra pensionati e abitanti la realtà è - esattamente - invertita: ovvero al Sud (Campania, Puglia, Sicilia) abbiamo 1 pensionato ogni 4 abitanti, nel Centro Italia compreso Piemonte abbiamo un pensionato ogni 3/3,5 abitanti e in Lombardia e Veneto una media di 1 pensionato ogni 3,5-4 abitanti. La Liguria è a 1 pensionato ogni 3 abitanti.
Allora: il problema delle pensioni, nei prossimi anni, sarà veramente dei Meridionali oppure colpirà in modo più possente il Centro Italia? E il Centro Italia non è l’area dove la maggioranza che sostiene il Governo Prodi ha vinto meglio che altrove? Ergo: scordiamoci una buona riforma delle pensioni.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.