Scenari delle urne Prima parte
Elezioni a meno 5 giorni dal voto
Nessun sondaggio, bensì alcune previsioni sulla base di una legge elettorale indefinibiledi Davide Giacalone - 03 aprile 2006
Questa settimana mi dedico a cinque giorni di previsioni elettorali. Nulla a che spartire con i sondaggi, bensì previsioni che hanno a che vedere con il risultato politico delle urne e con la stagione che si apre il 10 pomeriggio, quando i seggi chiuderanno i battenti.
La maggioranza attuale ha voluto una nuova legge elettorale, definendola proporzionale. L’attuale opposizione ha accusato la maggioranza, appunto, di avere voluto una legge proporzionale. Quando i voti saranno contati ci si accorgerà che si trattava di una duplice bugia: la legge non solo non è proporzionale, ma è più maggioritaria della precedente. Chi, alla Camera dei Deputati, avrà preso un voto più degli altri conquisterà, automaticamente, la maggioranza assoluta degli eletti. Al Senato, invece, il premio di maggioranza verrà calcolato su base regionale, e non nazionale. Il premio di maggioranza è tipico di una legge elettorale maggioritaria.
Si è detto che questa legge elettorale toglie ai cittadini la possibilità di esprimere delle preferenze, di scegliere i candidati che saranno eletti. In questo modo i futuri eletti sono scelti dalle segreterie dei partiti. E’ vero, ma è falso che si tratti di una novità: la legge elettorale precedente era ugualmente priva di preferenze, ed il fatto che i collegi fossero uninominali non ha affatto comportato né un radicamento degli eletti nel collegio né una possibilità in più, per gli elettori, di scegliere.
L’attuale legge elettorale può così essere definita: una legge maggioritaria che prevede, all’interno delle coalizioni, una divisione proporzionale dei seggi, che vengono assegnati con liste bloccate. Il che significa, tanto per capirsi, che chi vota l’estrema sinistra manda Prodi a palazzo Chigi, e chi vota per l’estrema destra ci manda Berlusconi, e lo stesso vale per chi vota Boselli o de Michelis. Può darsi che molti elettori saranno convinti dalle bugie che sono state raccontate, che crederanno di votare senza contribuire a quel determinato risultato, ma l’illusione ottica degli elettori lascerà una traccia profonda anche nei risultati, consegnando tensioni che sfasceranno sia la maggioranza che l’opposizione, anzi, in termini di precedenza temporale, sia l’opposizione che la maggioranza. Ma questa è la previsione di domani.
Oggi la previsione è questa: se la prossima legislatura non verrà uccisa nella culla, le successive elezioni non si faranno con questo sistema elettorale. Con quale, allora? Domani, domani ne parliamo.
www.davidegiacalone.it
La maggioranza attuale ha voluto una nuova legge elettorale, definendola proporzionale. L’attuale opposizione ha accusato la maggioranza, appunto, di avere voluto una legge proporzionale. Quando i voti saranno contati ci si accorgerà che si trattava di una duplice bugia: la legge non solo non è proporzionale, ma è più maggioritaria della precedente. Chi, alla Camera dei Deputati, avrà preso un voto più degli altri conquisterà, automaticamente, la maggioranza assoluta degli eletti. Al Senato, invece, il premio di maggioranza verrà calcolato su base regionale, e non nazionale. Il premio di maggioranza è tipico di una legge elettorale maggioritaria.
Si è detto che questa legge elettorale toglie ai cittadini la possibilità di esprimere delle preferenze, di scegliere i candidati che saranno eletti. In questo modo i futuri eletti sono scelti dalle segreterie dei partiti. E’ vero, ma è falso che si tratti di una novità: la legge elettorale precedente era ugualmente priva di preferenze, ed il fatto che i collegi fossero uninominali non ha affatto comportato né un radicamento degli eletti nel collegio né una possibilità in più, per gli elettori, di scegliere.
L’attuale legge elettorale può così essere definita: una legge maggioritaria che prevede, all’interno delle coalizioni, una divisione proporzionale dei seggi, che vengono assegnati con liste bloccate. Il che significa, tanto per capirsi, che chi vota l’estrema sinistra manda Prodi a palazzo Chigi, e chi vota per l’estrema destra ci manda Berlusconi, e lo stesso vale per chi vota Boselli o de Michelis. Può darsi che molti elettori saranno convinti dalle bugie che sono state raccontate, che crederanno di votare senza contribuire a quel determinato risultato, ma l’illusione ottica degli elettori lascerà una traccia profonda anche nei risultati, consegnando tensioni che sfasceranno sia la maggioranza che l’opposizione, anzi, in termini di precedenza temporale, sia l’opposizione che la maggioranza. Ma questa è la previsione di domani.
Oggi la previsione è questa: se la prossima legislatura non verrà uccisa nella culla, le successive elezioni non si faranno con questo sistema elettorale. Con quale, allora? Domani, domani ne parliamo.
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L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.