Tutto sembra immobile, ma qualcosa cambia
E l'Udc divenne la Lega del Sud
La strada verso la realizzazione del federalismo politico?di Antonio Gesualdi - 15 febbraio 2008
In questa campagna elettorale interminabile, con intermezzo un governo Prodi per poterla finanziare, ci ritroviamo dopo due anni punto e a capo. Tutto sembra immobile, ma qualcosa cambia.
Nel 2006 per conquistare la Sicilia la Lega Nord tentò un accordo con Lombardo del Mpa. Vi era sotto un logica federalista di tipo conquistadores: i settentrionali prestano il marchio ai meridionali annettendoli di fatto. Non ha funzionato. Non siamo nell"Ottocento.
Oggi l"esperimento si presenta sotto altra veste. L"Udeur di Mastella per poter sopravvivere deve giocare l"arrocco e sistemarsi nelle regioni dove può ancora avere consenso. Epicentro Ceppaloni. L"Udc di Casini (senza Follini, Giovanardi, Baccini e Tabacci) è dato per spacciato al Nord e gioca l"arrocco in Sicilia. Totò Cuffaro e Pier Ferdinando Casini potrebbero diventare, di fatto, il Franco Rocchetta e l"Umberto Bossi meridionali e con loro i Mastella, i Lombardo e quanti altri vi sono. Ovvero potremmo essere di fronte - senza ancora esserne consapevoli - alla realizzazione di un federalismo politico.
Se, infatti, l"identità del settentrione è stata riassunta nella padania, nella frontiera attaccata agli altri Paesi europei, per i meridionali l"identità diffusa è quella dei santi e delle madonne. In Puglia Padre Pio, in Campania San Gennaro, in Sicilia Santa Rosalia. Da qui l"equivoco dei, cosiddetti, partiti di ispirazione cattolica che invece sono partiti che, a volte, strumentalizzano proprio la superstizione (nel senso di "superstizio", stare sopra!).
Dunque l"idendità dei partiti meridionalizzati si confonde con l"identità cattolica e questo può essere il perno sul quale i vari Udc, Udeur, Mpa o quello che saranno, potranno fare leva per coltivare un consenso diffuso, ma esclusivamente regionalizzato. Potrebbe essere un buon passo avanti avere un Parlamento dove il Pdl rappresenta, di fatto, l"idea dell"unità nazionale (che non esclude il federalismo), un Pd che, di fatto, ha una fortissima rappresentanza nel Centro Italia e in parte del Nord Ovest (tra Piemonte e Liguria) e quindi la Lega Nord che Bossi ha arroccato tra Veneto e Lombardia.
La Sinistra Arcobaleno, internazionalista, ambientalista, no-globalista, appunto, tra glocal e local è ancora focalizzata sul glocal. E forse per questo tutti gli altri fanno a gare per prenderne le distanze. Dunque perché guardare ai processi politici del nostro Paese sempre e solo nell"ottica disperante? E se fossimo più avanti dei francesi che si devono occupare degli amorazzi di un Presidente in calore?
Se, infatti, l"identità del settentrione è stata riassunta nella padania, nella frontiera attaccata agli altri Paesi europei, per i meridionali l"identità diffusa è quella dei santi e delle madonne. In Puglia Padre Pio, in Campania San Gennaro, in Sicilia Santa Rosalia. Da qui l"equivoco dei, cosiddetti, partiti di ispirazione cattolica che invece sono partiti che, a volte, strumentalizzano proprio la superstizione (nel senso di "superstizio", stare sopra!).
Dunque l"idendità dei partiti meridionalizzati si confonde con l"identità cattolica e questo può essere il perno sul quale i vari Udc, Udeur, Mpa o quello che saranno, potranno fare leva per coltivare un consenso diffuso, ma esclusivamente regionalizzato. Potrebbe essere un buon passo avanti avere un Parlamento dove il Pdl rappresenta, di fatto, l"idea dell"unità nazionale (che non esclude il federalismo), un Pd che, di fatto, ha una fortissima rappresentanza nel Centro Italia e in parte del Nord Ovest (tra Piemonte e Liguria) e quindi la Lega Nord che Bossi ha arroccato tra Veneto e Lombardia.
La Sinistra Arcobaleno, internazionalista, ambientalista, no-globalista, appunto, tra glocal e local è ancora focalizzata sul glocal. E forse per questo tutti gli altri fanno a gare per prenderne le distanze. Dunque perché guardare ai processi politici del nostro Paese sempre e solo nell"ottica disperante? E se fossimo più avanti dei francesi che si devono occupare degli amorazzi di un Presidente in calore?
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.