Il buio morale in cui versa l’Italia stagnante
Cosa succede nel bipolarismo dei torti
Alla ricerca del cattivo di turno della Penisola: il più pulito ha la rognadi Davide Giacalone - 18 ottobre 2007
C’è il rischio di cadere nel bipolarismo dei torti, mettendosi gli uni a parteggiare per un Visco che chiede la rimozione di finanzieri impegnati in indagini giudiziarie, gli altri a difendere uno Speciale che va sulla neve con un aereo della Finanza, accompagnato da signore impellicciate e seguito da spigole fresche. I torti del vice ministro e del generale non si compensano, restano differenti e distinti, così come restano torti.
Ma attenti al terzo, e forse ancora più imponente torto, lo sfondo ricattatorio sul quale si proiettano le vicende italiane, il terreno limaccioso su cui tutti sono tenuti a sporcarsi e scivolare. La regola è sempre la stessa: il più pulito ha la rogna. E siccome tutti abbiamo qualche cosa da nascondere, ciascuno stia attento a non mettersi contro chi ha gli strumenti per svelarlo. L’interazione perfetta, le due ganasce della tagliola che può spezzare le gambe a chiunque, mette in sinergia le inchieste della magistratura e le campagne di stampa. In questo sport la destra fa sempre cilecca. Dicono che a loro non piace e gli ripugna, secondo me neanche ne sono capaci. La sinistra, al contrario, riesce a far centro anche quando in canna ci sono gli stracci. Insomma, il generale Speciale non fa a tempo ad opporsi agli ordini di Visco, non fa a tempo a resistere contro un metodo che la stessa procura romana ha trovato disdicevole, che già si ritrova sistemato.
E non basta, vale il principio: sputtanane uno ed educane cento. Perché qui le mammolette ipocrite ci fanno orrore, e sappiamo cosa sono certi vertici della Finanza, o certi tribunali fallimentari, o certe gestioni commissariali, luoghi dov’è Natale tutti i giorni ed i regali sono più oro che incenso e mirra. A tutti ‘sti cacicchi, colà impiantati, il messaggio arriva forte e chiaro: fate il vostro gioco, ma attenti a chi vi mettete contro, l’omertà vale fra colleghi, non fra nemici. Attenti ad interferire con chi ha il potere di muovere il giornalismo d’inchiesta (preconfezionata), a sua volta prendendo o dando spunto alla giustizia (politicizzata). Attenti a credere che la vostra prepotenza sui cittadini possa divenire potenza politica, perché quelli non devono essere affari vostri. I torti di Visco e Speciale, forse, son poca cosa rispetto al buio morale dell’Italia stagnante.
Pubblicato su Libero di giovedì 18 ottobre
E non basta, vale il principio: sputtanane uno ed educane cento. Perché qui le mammolette ipocrite ci fanno orrore, e sappiamo cosa sono certi vertici della Finanza, o certi tribunali fallimentari, o certe gestioni commissariali, luoghi dov’è Natale tutti i giorni ed i regali sono più oro che incenso e mirra. A tutti ‘sti cacicchi, colà impiantati, il messaggio arriva forte e chiaro: fate il vostro gioco, ma attenti a chi vi mettete contro, l’omertà vale fra colleghi, non fra nemici. Attenti ad interferire con chi ha il potere di muovere il giornalismo d’inchiesta (preconfezionata), a sua volta prendendo o dando spunto alla giustizia (politicizzata). Attenti a credere che la vostra prepotenza sui cittadini possa divenire potenza politica, perché quelli non devono essere affari vostri. I torti di Visco e Speciale, forse, son poca cosa rispetto al buio morale dell’Italia stagnante.
Pubblicato su Libero di giovedì 18 ottobre
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Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.