"Vai e non tornare indietro"
Così ho preparato la fuga di mia figlia
La risposta alla lettera di <a href='http://www.terzarepubblica.it/cronaca.php?codice=2065' target='_blank'>Celli</a> del direttore Enrico Cisnettodi Enrico Cisnetto - 03 dicembre 2009
Della scelta di “Casa Celli” condivido in pieno tanto il merito quanto lo spirito con cui è stata resa pubblica. E trovo non solo ingenerose le accuse di snobismo e di “tradimento nazionale” che sono state rivolte a Pier Luigi Celli in quanto Direttore Generale della Luiss.
La mia condivisione deriva da una scelta che ho già fatto come padre: quello di rendere mia figlia Valentina “cittadina del mondo”. Il che ha significato iscriverla fino dalle elementari alla scuola pubblica tedesca (a Milano) e poi, dopo la maturità, condividere la sua volontà di frequentare la Università Humbold di Berlino, dove si è da poco laureata in Biofisica. Io e mia moglie abbiamo volentieri sopportato il disagio della separazione, nella consapevolezza che il futuro di Valentina era più importante di qualunque altra cosa.
Come Celli ho detto a mia figlia “vai e non tornare indietro”. Mi è costato, dirlo. Mi è costato moltissimo, perché da ragazzo ho imparato da un padre della Patria come Ugo La Malfa ad amare l’Italia e ho cercato di portare un contributo a questo benedetto Paese. Ma non chiedetemi di mettere in gioco l’avvenire di mia figlia. È l’unico sacrificio che non sono disposto a fare per il mio Paese.
La mia condivisione deriva da una scelta che ho già fatto come padre: quello di rendere mia figlia Valentina “cittadina del mondo”. Il che ha significato iscriverla fino dalle elementari alla scuola pubblica tedesca (a Milano) e poi, dopo la maturità, condividere la sua volontà di frequentare la Università Humbold di Berlino, dove si è da poco laureata in Biofisica. Io e mia moglie abbiamo volentieri sopportato il disagio della separazione, nella consapevolezza che il futuro di Valentina era più importante di qualunque altra cosa.
Come Celli ho detto a mia figlia “vai e non tornare indietro”. Mi è costato, dirlo. Mi è costato moltissimo, perché da ragazzo ho imparato da un padre della Patria come Ugo La Malfa ad amare l’Italia e ho cercato di portare un contributo a questo benedetto Paese. Ma non chiedetemi di mettere in gioco l’avvenire di mia figlia. È l’unico sacrificio che non sono disposto a fare per il mio Paese.
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.