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Un successo dalle tante e differenti cause

Chiamparino: quello che vince di più

A Torino, un candidato che non ha timore di dire quel che ritiene giusto e schiettamente

di Davide Giacalone - 30 maggio 2006

Nelle grandi città il sindaco che vince meglio la tornata amministrativa è Sergio Chiamparino, a Torino. Dopo avergli fatto i complimenti, vorrei osservare che la cosa non è priva di significato, per la sinistra e per la politica tutta.
Le cause della vittoria sono diverse, certamente influisce anche il successo dei giochi invernali, mentre non si può sostenere che l’avversario fosse puramente figurativo, visto che si tratta di chi ha fatto il ministro per cinque anni consecutivi. Fatto è, però, che in piena campagna elettorale, così come nei mesi che l’hanno preceduta, sul tema che maggiormente portava Torino ed il Piemonte sulle prime pagine dei giornali, Chiamparino non s’è nascosto, non ha fatto il cerchiobottista, ma ha detto chiaro e tondo che i lavori della Tav si devono fare e che le rivolte popolari in Val di Susa erano ingiustificate e non condivisibili. Il suo trionfo elettorale dimostra che il bipolarismo fatto della raccolta, da una parte e dall’altra, di tutto il raccattabile, il bipolarismo composto dalla sommatoria di tutto e di tutti, non è una condanna, ma solo il frutto di pochezza politica, e forse anche umana.
La sinistra trionfa non dove ha messo in campo un leader che cerca di andare d’accordo con tutti e tutti rappresentare, ma dove il candidato non ha timore a dire quel che ritiene giusto, anche se, così facendo, si aliena le simpatie di qualche gruppo d’arruffapopoli. Ed il trionfo sta ad indicare che il guadagno elettorale portato dalla chiarezza è superiore alla perdita per l’avere deluso gli estremisti.
So bene che si tratta solo di un comune, che le cose non sono così semplici, che giocano anche fattori campanilistici. Ma questo non toglie che quello è uno schema virtuoso, posto che, naturalmente, si poteva ben essere contrari all’elezione di Chiamparino. E’ uno schema che vale per la sinistra, ma vale anche per il centro destra, direi che si tratta di uno schema finalmente politico, e non di mera e strillata propaganda elettorale.

www.davidegiacalone.it

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