Da Giannino a Passera
Boldrin non "Fare"
La candidatura alle europee sarà deleteria per Boldrin. Lui e i suoi buoni propositi saranno dimenticati da tuttidi Luca Bagatin - 17 dicembre 2013
Francamente pensavo che quello di Michele Boldrin, ottimo economista che lo scorso anno peraltro intervistai a Pordenone, fosse un progetto interessante. “Fare per Fermare il Declino”, quando ancora comprendeva Oscar Giannino e Luigi Zingales, sembrava, lo scorso anno almeno, un progetto serio, concreto, alternativo alla partitocrazia e non ideologico. Poi tutto andò in vacca, a causa dei suoi stessi dirigenti.
Ciò che accadde allora, forse, avrebbe dovuto insegnare qualche cosa. Ovvero che, quando ci si getta nella mischia partitico-politica, si finisce non solo per contarsi ma anche per doversi misurare con il proprio ego. L"ego giocò a Giannino un brutto scherzo, a causa di sue dichiarazioni non rispondenti a verità relativamente al suo curriculum di studi. La rincorsa alla candidatura alle elezioni europee del 2014, invece, rischia di giocare un brutto scherzo a Boldrin, attuale Presidente di “Fare per Fermare il Declino”, il quale ha traghettato il partito nell"ennesima astrusa alleanza partitocratica con ciò che rimane dei partitini pseudo-liberali della galassia politica nostrana. Partitini che, in tutti questi anni – lo ricordiamo – sono transitati da destra a sinistra sino al centro, pur di rosicare qualche posto che, fortunatamente, non sono mai riusciti ad ottenere.
Michele Boldrin è economista troppo serio per scivolare in queste cose (ed imbarcare nel suo progetto il banchiere - già sodale di Monti - Corrado Passera, il sempreverde Stefano de Luca ed il democristiano Bruno Tabacci), che ricordano piuttosto le accozzaglie fra partitini da zerovirgola che hanno costellato gli ultimi vent"anni di pseudo-democrazia italiana. Michele Boldrin predica benissimo, sia da economista che da ideologo, quando ad esempio parla di abolizione del diritto d"autore e/o di libertà economiche. Purtuttavia finirà, come molti politicanti nostrani, per essere dimenticato da tutti, come rischiano di essere dimenticati anche i suoi buoni propositi.
Solo qualche giorno fa, dal blog del movimento “Amore e Libertà” (www.amoreeliberta.blogspot.it) che ho fondato alla fine di maggio, gli proponevo di abbracciare la nostra causa: ovvero sostenere un progetto a-partitico, al di fuori dal Parlamento, per le libertà civili, economiche, sociali, sessuali, l"abolizione degli enti inutili e del diritto d"autore. Ovvero un progetto serio, senza chiedere o pretendere finanziamenti né pubblici, né tantomeno privati. Un progetto oltre le ideologie e gli steccati partitici. Che miri ad un sistema politico che guardi piuttosto all"Agorà dell"Antica Grecia e non alla dittatura delle élite partitico-burocratico-clientelari dell"Italia di sempre.
Pur temendolo, ci auguriamo che Michele Boldrin (di cui abbiamo grande stima) - per citare una celebre frase tratta dall"”Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht - non rimanga sordo all"appello del misero. Ed inverta, pertanto, la rotta di marcia. Luca Bagatin www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
Ciò che accadde allora, forse, avrebbe dovuto insegnare qualche cosa. Ovvero che, quando ci si getta nella mischia partitico-politica, si finisce non solo per contarsi ma anche per doversi misurare con il proprio ego. L"ego giocò a Giannino un brutto scherzo, a causa di sue dichiarazioni non rispondenti a verità relativamente al suo curriculum di studi. La rincorsa alla candidatura alle elezioni europee del 2014, invece, rischia di giocare un brutto scherzo a Boldrin, attuale Presidente di “Fare per Fermare il Declino”, il quale ha traghettato il partito nell"ennesima astrusa alleanza partitocratica con ciò che rimane dei partitini pseudo-liberali della galassia politica nostrana. Partitini che, in tutti questi anni – lo ricordiamo – sono transitati da destra a sinistra sino al centro, pur di rosicare qualche posto che, fortunatamente, non sono mai riusciti ad ottenere.
Michele Boldrin è economista troppo serio per scivolare in queste cose (ed imbarcare nel suo progetto il banchiere - già sodale di Monti - Corrado Passera, il sempreverde Stefano de Luca ed il democristiano Bruno Tabacci), che ricordano piuttosto le accozzaglie fra partitini da zerovirgola che hanno costellato gli ultimi vent"anni di pseudo-democrazia italiana. Michele Boldrin predica benissimo, sia da economista che da ideologo, quando ad esempio parla di abolizione del diritto d"autore e/o di libertà economiche. Purtuttavia finirà, come molti politicanti nostrani, per essere dimenticato da tutti, come rischiano di essere dimenticati anche i suoi buoni propositi.
Solo qualche giorno fa, dal blog del movimento “Amore e Libertà” (www.amoreeliberta.blogspot.it) che ho fondato alla fine di maggio, gli proponevo di abbracciare la nostra causa: ovvero sostenere un progetto a-partitico, al di fuori dal Parlamento, per le libertà civili, economiche, sociali, sessuali, l"abolizione degli enti inutili e del diritto d"autore. Ovvero un progetto serio, senza chiedere o pretendere finanziamenti né pubblici, né tantomeno privati. Un progetto oltre le ideologie e gli steccati partitici. Che miri ad un sistema politico che guardi piuttosto all"Agorà dell"Antica Grecia e non alla dittatura delle élite partitico-burocratico-clientelari dell"Italia di sempre.
Pur temendolo, ci auguriamo che Michele Boldrin (di cui abbiamo grande stima) - per citare una celebre frase tratta dall"”Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht - non rimanga sordo all"appello del misero. Ed inverta, pertanto, la rotta di marcia. Luca Bagatin www.lucabagatin.ilcannocchiale.it
L'EDITORIALE
DI TERZA REPUBBLICA
Terza Repubblica è il quotidiano online fondato e diretto da Enrico Cisnetto nato nel 2005 dall'esperienza di Società Aperta con l'obiettivo di creare uno spazio di commento indipendente e fuori dal coro sul contesto politico-economico del paese.