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Il regime comunista ricatta il mondo

Atomica, pacifisti e libertà

La Corea pone un problema sul futuro di tutti. Non esistono vie diplomatiche alternative

di Davide Giacalone - 11 ottobre 2006

Sono spariti i pacifisti, ed anche i no global sono divenuti apatici. Peccato, perché la dinastia comunista di Pyongyang, quel fossile di guerra fredda che è la Corea del Nord, pone un problema che riguarda il futuro di tutti e che varrebbe la pena discutere. La domanda è questa: un despota, vestito da cretino e pettinato da pazzo, ricatta il mondo mostrandosi in grado di far esplodere ordigni atomici, che si fa? si lascia correre, si avvia un dialogo, si depreca, o ci si prepara ad annientarlo? Forse Kim Jong-Il non ha in programma di lanciare la bomba, ma di sicuro vuole utilizzare quella forza per tenere in piedi un regime che depreda il popolo e desidera trattare in condizione di non totale miseria con la Corea del Sud. Se gli si concede di andare avanti le sue pretese cresceranno, ed avrà sempre l’arma con cui ricattarci. Quindi, per il bene della pace, non si può affatto escludere l’uso, da parte nostra, delle armi.

Vale per la Corea del Nord e vale per l’Iran. So bene che non si può dichiarare guerra al male, in ogni parte del mondo. E non perché non sia giusto, bensì solo perché non è prudente. Ma nei confronti di certi soggetti non esiste alcuna via diplomatica che possa funzionare se si lascia credere che sia a propri escluso l’uso della forza. Non si negozia se non si ha forza.

C’è un altro aspetto, che merita attenzione. Le categorie di “noi” e “loro” non mi piacciono, le trovo fuorvianti, anche quando si parla degli islamici. In questo caso abbiamo due popoli identici, i coreani del nord e quelli del sud, con la stessa lingua, la stessa cultura, divisi artificialmente dal 1948. I coreani del sud sono ricchi, hanno un mercato in crescita, i loro giovani studiano assieme ai nostri, i loro prodotti li abbiamo in tasca ed in casa. I coreani del nord muoiono letteralmente di fame, sono ignoranti, non producono nulla e ci minacciano con l’atomica. Qual’è la differenza fra i due popoli? Il primo è libero, il secondo no. Gli uomini liberi guardano al benessere ed al progresso, i popoli soggiogati sono strumento di violenza e sopraffazione. Diffondere la libertà nel mondo è, dunque, l’unico serio mezzo per diffondere la pace. Allora, dove sono i pacifisti? Loro se la prendono con i governi democratici, a noi piace batterci per la libertà dei popoli.

www.davidegiacalone.it

Pubblicato da Libero

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